Attualità

La paleodieta

pubblicata il 18.10.2013

C'è sempre qualcuno che ci ricorda che si stava meglio quando si stava peggio. Devono averlo preso molto sul serio questo diffuso modo di dire gli inventori della paleodieta, conosciuta anche come dieta delle caverne. Il Paleolitico è quel periodo che va da 2,58 milioni a 10.000 anni fa, durante il quale l'uomo è prevalentemente nomade e si sostiene grazie alla caccia e alla raccolta di quello che la natura gli offre spontaneamente. Fu solo più tardi, nel Neolitico, che l'uomo iniziò ad addomesticare gli animali e coltivare le piante diventando stanziale. I sostenitori della paleodieta sostengono che proprio in quel momento iniziarono i problemi di salute dell'uomo: malattie cardiovascolari, diabete, obesità. Tutte problematiche legate alla nuova dieta che l'uomo si creò grazie alle nuove conoscenze agronomiche. La soluzione? Tornare al regime dietetico precedente, quando l'uomo si nutriva solo di quello che trovava e quando aveva fame, senza vincoli temporali né possibilità di controllo. La paleodieta prevede infatti un'alimentazione libera, senza particolare controllo delle calorie né degli orari canonici a cui siamo abituati per i pasti. La paleodieta privilegia il consumo di carne, di pesce e di uova, da consumare in grande abbondanza, con un accorgimento: gli animali devono essere allevati all'aperto e nutrirsi solo di erba e non di cereali. Questi ultimi sono infatti completamente banditi dalla dieta, assieme agli zuccheri, ai legumi e ai latticini con la sola eccezione del burro, meglio se chiarificato. Fra gli oli concessi l'extravergine d'oliva e l'olio di cocco, mentre sono da evitare tutti gli altri oli vegetali. La verdura deve essere consumata preferibilmente cruda, così come la frutta, da non consumarsi in grande quantità. Semi e noci sono concessi, ma in piccola quantità. Una dieta, insomma, che dovrebbe riportarci in equilibrio con la natura, evitando così il possibile insorgere di malattie dovute alla modernità, comprese le allergie. Due sono le principali critiche che però le vengono mosse: l'eccesso di proteine e grassi, e l'impossibilità di seguire un regime dietetico di milioni di anni fa, visto che piante e animali nel frattempo sono cambiati. Loro, i paleodietetici, vanno avanti.  

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