Attualità

La dieta volumetrica

pubblicata il 21.03.2014

Seguire una dieta non è mai facile, sia dal punto di vista nutrizionale che dal punto di vista psicologico. Arriva sempre il momento in cui il desiderio di mangiare si fa quasi irrefrenabile e difficile da controllare. Oltre a questo c'è sempre chi soffre di fame nervosa e chi ha sempre bisogno di mangiare tanto per sentirsi sazio. Per tutti quelli che si riconoscono in questa descrizione, Barbara Rolls e Robert Barnet grazie anche alla collaborazione dell'Eating Lab della Pennsylvania, hanno messo a punto la dieta volumetrica. Questo tipo di regime alimentare si basa sul concetto della densità calorica del cibo. In pratica distingue i diversi alimenti sulla base della quantità di calorie che sono in grado di apportare all'organismo parametrati sulla consueta quantità dei 100 grammi. Le classi identificate sono quattro: cibi a densità calorica molto bassa (0-50 kcal/100 gr), bassa (50-150 kcal/100 gr), media (150-400 kcal/100 gr) e alta (400-900 kcal/100 gr). Ovviamente il consiglio di Rolls e Barnet è quello di mangiare cibi appartenenti alle prime due classi, senza badare molto alla quantità, ma puntando a essere sazi. Questa dieta non è molto difficile da seguire e prevede dalle 1.600 alle 2.000 kcal al giorno, abbinate a circa un'ora di attività fisica al giorno, e non promette perdite di peso molto veloci, piuttosto un dimagrimento costante ma graduale. Merito delle fibre, che dovrebbero essere la base portante dell'alimentazione di questa dieta: alimenti integrali, frutta, verdura. Tutti alimenti in grado di far raggiungere abbastanza velocemente il senso di sazietà, assieme all'acqua, da consumarsi in grande quantità. Per equilibrare il tutto la dieta volumetrica prevede anche proteine magre di origine animale e grassi insaturi, come i famosi omega-3. Il Cucchiaio d’Argento è a favore di una dieta varia ed equilibrata. Qualsiasi dieta o regime alimentare va condotta sotto la supervisione di uno specialista. Le notizie sopra riportate sono a puro scopo divulgativo. Immagine: Flickr

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