Attualità

La dieta a Zona

pubblicata il 08.11.2013

Noi maschi ci sentiamo più a nostro agio con il gioco a zona, ma è indiscutibile il fatto che la dieta a Zona è uno dei regimi alimentari più famosi e diffusi degli ultimi anni. Il segreto del suo successo - a dire il vero un po' in calo recentemente - è probabilmente dovuto al fatto che non prevede una riduzione significativa delle calorie introdotte nell'organismo. Il principio che sta alla base della dieta a zona, secondo quanto elaborato dal suo inventore Barry Sears, è infatti che il nostro organismo funzioni meglio se rispettiamo una giusta proporzione fra carboidrati, proteine e grassi. Lo scopo della dieta non è solo quello di diminuire di peso, ma anche di raggiungere un benessere generale psicofisico. Questo attraverso la riduzione dell'infiammazione cellulare, causa secondo Sears di obesità, accumulo di grasso, oltre che di numerose malattie croniche, con ripercussioni anche a livello emotivo e mentale. Anche per questa dieta tornano in campo gli ormoni, in particolare insulina e glucacone. La prima responsabile dell'immagazzinamento dell'energia in eccesso rispetto al normale funzionamento dell'organismo, il secondo responsabile del rilascio di glucosio da parte del fegato in caso di necessità. Proprio l'equilibrio fra insulina e glucacone è l'obiettivo che ogni seguace della dieta a Zona deve perseguire. Per fare questo bisogna rispettare una proporzione ben definita fra carboidrati, proteine e grassi ogni volta che si mangia: 40-30-30. I carboidrati vanno assunti principalmente sotto forma di frutta, verdura o derivati di farine integrali, le proteine da carni e formaggi magri, uova e pesce, mentre i grassi devono essere principalmente monoinsaturi, come l'olio extravergine d'oliva. I pasti previsti sono tre, con due spuntini a spezzare la fame a metà mattina e metà pomeriggio, evitando di far passare più di 5 ore fra un pasto e l'altro. A completamento del regime alimentare vi deve però essere anche una regolare attività fisica, in grado di mantenere attivo il metabolismo. La dieta è un po' ostica all'inizio, in quanto prevede la suddivisione dei pasti in blocchi, unità di misura secondo la Zona. In pratica a seconda dei parametri corporei di ogni persona la dieta prevede un numero variabile di blocchi giornalieri. Ogni blocco è a sua volta suddiviso in mini blocchi. In pratica un blocco è composto da tre miniblocchi: uno di proteine, uno di carboidrati e uno di grassi. Insomma, si tratta di una dieta che mette in moto, oltre al corpo, anche il cervello, se non altro per eseguire questi complicati calcoli. Immagine: Lifehacker

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