I grassi portano alla pigrizia

Siamo sempre stati convinti che fosse la pigrizia una delle cause dell'obesità. Pensavamo che la scarsa propensione a effettuare attività fisica, unita a un'alimentazione sbagliata portasse le persone verso un peso ben al di sopra di quelle che sarebbero le condizioni normali. E invece uno studio statunitense ha ribaltato completamente questo concetto, partendo da quello che è visto come uno dei peggiori modi di alimentarsi: il junk food. In pratica lo studio ha dimostrato che la pigrizia, più che essere una delle cause dell'obesità, è una delle sue conseguenze. I ricercatori dell'Università della California di Los Angeles (UCLA), guidati da Aaron Blaisdell hanno infatti condotto uno studio sui ratti - fisiologicamente molto simili all'uomo - per capire l'influenza dell'alimentazione sulla loro attività. Nella ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su Physiology & Behavior, i ratti sono stati divisi in due gruppi: uno con una dieta salutare, l'altro con una dieta basata su cibi molto elaborati, ricchi di zuccheri e grassi. Il secondo gruppo ha evidenziato, come ci si aspettava, un aumento di peso considerevole, fino allo stadio di obesità, mentre gli altri mantenevano un peso normale. Ma l'aumento di peso non è stata l'unica conseguenza della diversa alimentazione. Entrambi i gruppi sono stati infatti sottoposti ad un test cognitivo che ha testato la loro capacità di ottenere acqua o cibo premendo una leva. I ratti obesi, alimentati a cibo spazzatura, si concedevano pause molto più lunghe rispetto all'altro gruppo fra un'attività e l'altra, anche se la stessa era volta a recuperare il cibo. Anche provando a scambiare l'alimentazione fra i due gruppi per un periodo di 9 giorni non si è visto alcun cambiamento, evidenziando che gli effetti dei cibi grassi sul comportamento hanno effetto sul lungo termine e non sull'immediato. Seguire cioè una dieta sbagliata può provocare danni in grado di trascinarsi per lungo tempo. Immagine: eyeopening