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Gli americani hanno creato un nuovo avocado, perché la produzione mondiale non gli basta più

pubblicata il 03.08.2023

Sviluppata negli Usa un’inedita varietà di uno dei frutti più prodotti, consumati e richiesti nel mondo. Anche in Italia, dove il nuovo avocado Luna arriverà probabilmente presto

Ha un sapore migliore, una resa maggiore, cresce su piantine più piccole e ha bisogno di minore manutenzione: c’è un nuovo avocado nel mondo, e l’hanno inventato gli americani. Inventato come si fa con le piante: non c’entrano gli OGM, la chimica o chissà quale diavoleria sintetica. Niente del genere, dunque niente panico e niente pregiudizi: il nuovo avocado è stato creato con l’ibridazione, con oltre 50 anni di incroci sino ad arrivare al frutto desiderato.

I primi test negli anni Cinquanta

Si chiama Luna UCR (il nome in codice, protetto da brevetto, è BL516) e a svilupparlo è stata la University of California Riverside (UCR, appunto) attraverso il lavoro degli orticultori Mary Lu Arpaia ed Eric Focht, che a loro volta si sono appoggiati alle scoperte del collega Berthold Bergh, scomparso nel 2021.

Secondo quanto spiegato, l’avocado Luna ha la buccia che diventa nera quando è maturo al punto giusto, avrebbe “un sapore eccezionale”, una maggiore resa rispetto alle altre varietà e soprattutto la capacità di crescere su piante che hanno necessità di minore potatura e che sono più compatte rispetto alle altre, “consentendo piantagioni più dense” e “una raccolta più efficiente”. Se ne può produrre di più in meno spazio, e questo è un punto fondamentale.

Il Luna è nato dal lavoro di Bergh a cavallo fra gli Anni ‘50 e ‘60 sulle varietà Fuerte e Hass, le due principali e più apprezzate dai consumatori (la seconda è anche quella che viene coltivata e prodotta in Italia): all’epoca, lo scopo era arrivare a un avocado la cui buccia non diventasse scura, perché i consumatori americani associavano il colore nero a un prodotto andato oltre la maturazione e dunque non più buono.

Quel lavoro non andò a buon fine, ma permise a Bergh e ai colleghi, incrociando gli avocado Hass con gli avocado Thille, di arrivare all’inizio degli Anni ‘80 alla variante Gwen, dalla buccia tendente al verde. Questo passaggio è ritenuto fondamentale per quello che è venuto dopo: seminando oltre 70mila piantine di avocado Gwen incrociati con gli Hass fra le zone di San Bernardino, Ventura e San Luis Obispo, in California, i ricercatori dell’UCR riuscirono appunto ad arrivare alla Luna (la varietà, non il nostro satellite). Ci arrivarono oltre cinquant’anni dopo essere partiti, perché “la creazione di nuovi frutti è un processo a lunghissimo termine”, come ha spiegato Arpaia annunciando la nascita del nuovo avocado.

Sì, arriverà anche in Europa

Nuovo avocado che non resterà confinato nei soli Usa ma arriverà anche dalle nostre parti, probabilmente anche in Italia: la University of California Riverside ha firmato un accordo da 2,3 milioni di dollari con la spagnola Eurosemillas, specializzata nella distribuzione e vendita di frutta e verdura nel mondo, appunto per la commercializzazione dell’avocado Luna. Secondo quanto spiegato, Eurosemillas ha l’esclusiva per questo nuovo avocado e avrebbe già stabilito partnership con agricoltori e coltivatori in 14 Paesi al di fuori degli Stati Uniti per coltivare gli avocado Luna. Che dunque dal prossimo anno potrebbero arrivare anche sulle nostre tavole.

Dagli Usa all’Italia, i numeri di un mercato enorme

Soprattutto, arriveranno sulle tavole degli americani, che era poi lo scopo finale e principale di quest’opera di ibridazione: dall'inizio degli anni 2000, la domanda di avocado negli Usa è cresciuta in maniera impressionante, passando dal consumo di circa un chilogrammo di questo frutto l’anno per persona agli attuali 4 kg l’anno per persona.

È ovviamente un dato di media, ma considerando che gli americani sono quasi 350 milioni, è facile capire che si sta parlando di numeri enormi. Numeri cui la produzione interna non riesce a stare dietro, tanto che circa il 90% degli avocado consumati negli Usa arrivano dall’estero (principalmente dal Messico): ogni anno, secondo i dati del ministero del Commercio, gli Stati Uniti importano oltre un milione di tonnellate di avocado. È una cifra incredibile, appunto quadruplicata rispetto ai primi anni Duemila, ma coerente con le stime della FAO, secondo cui la produzione di avocado nel mondo si aggira sui 10 milioni di tonnellate l’anno e dovrebbe superare quota 12 milioni intorno al 2030.

La domanda per gli avocado, cui contribuisce anche l’Italia (ne consumiamo circa 2,5 kg l’anno a testa, in crescita rispetto ai 4-600 grammi di un paio d’anni fa), è alta, è in crescita e dà vita a un mercato importante che però rischia anche di avere un impatto importante sull’ambiente: la speranza è che la varietà Luna, avendo bisogno di meno spazio per crescere, possa ridurre queste conseguenze negative. E anche nutrire i sempre affamatissimi americani, ovviamente.

Aspettando che arrivi in Europa l'avocado Luna, potete dare uno sguardo alla nostra Guida all'acquisto dell'avocado, per una spesa più consapevole e sostenibile.

Se siete amanti dell'avocado e non riuscite a rinunciare al suo gusto inconfondibile, ecco a voi le nostre 25 migliori ricette con l'avocado.

Emanuele Capone

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