Attualità

Galateo | Dalle salse alle coppe lava-dita

pubblicata il 27.02.2014

Come comportarsi con le salse? Si possono rifiutare pietanze o vino? Se sì, come? Quanto e chi bisogna aspettare per cominciare a mangiare? E ancora: come utilizzare le coppette lava-dita a fine pasto? Ecco le risposte a tali e tanti altri quesiti: piccoli consigli sul bon ton della tavola a ben rappresentare il nostro quinto appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto... 9. Le salse I condimenti serviti a parte (come maionese, oppure marmellate o salse di frutta) si mettono su un lato del piatto e non sulla vivanda di cui ci si è già serviti. Fanno eccezione i condimenti liquidi o semiliquidi (il sugo d'arrosto, l'olio sbattuto col limone per il pesce, ecc.) che si versano direttamente sulla vivanda. Non si può rifiutare ciò che viene servito nel piatto individuale (come minestra, ostriche, ecc.). Al massimo ci si limiterà ad assaggiarlo appena. Si dovrà anche servirsi, magari in misura minima, di tutte le portate. Il vino si rifiuta con un gesto verso il bicchiere, nel momento in cui sta per essere versato. Capovolegere il bicchiere per dimostrare che si è astemi è un gesto volgare. Non bisogna mai aiutarsi con le dita per spingere qualcosa sulla forchetta. Tutt'al più, ci serviremo di un pezzetto di pane. Regola superata è quella che richiedeva non si cominciasse a mangiare finchè non fossero stati serviti tutti i commensali. Si diceva che ciò dava un'impressione di avidità o di ingordigia. Oggi, con più buon senso, si aspetta che siano state servite due o tre persone e poi si comincia a mangiare, per non far raffreddare le vivande. Nè si usa più di passare la forchetta dalla mano sinistra alla destra, dopo aver tagliato ogni pezzo di carne: non ci si serviva della sinistra per portare il cibo alla bocca. Oggi si taglia, naturalmente, con la destra e la sinistra porta alla bocca la forchetta che ha servito a tener fermo il pezzo tagliato. Un tempo era anche segno di distinzione lasciar qualche cosa nel piatto: si chiamava il boccone della buona creanza. Anche questa piccola ipocrisia è andata completamente in disuso. Quanto al non mangiare con le mani, la regola vige sempre per le ossa della carne; abbiamo detto sopra che pasticcini, tartine, ecc., si mangiano senza ricorrere alla forchetta, a meno che non si tratti di una grossa fetta di torta o di pasticcini pieni di crema o di marmellata. Per la padrona di casa non vi sono norme speciali; essa dovrà soltanto astenersi dal mangiare troppo in fretta, per non terminare ogni pietanza prima dei suoi ospiti. 10. Coppe lava-dita Le coppette che si portano a fine di tavola debbono essere tolte, col loro salviettino, dal vassioio su cui vengono presentate, quando non vengono portate individualmente ad ogni commensale, con una sottocoppa. Nel primo caso, dopo averla tolta dal vassoio, ciascuno metterà la coppetta a sinistra del proprio piatto, approssimativamente all'altezza dei bicchieri. Il pranzo è finito. Non adoperate stuzzicadenti, per carità! E se proprio siete costretti a farlo, mettete una mano davanti alla bocca per evitare ai vostri compagni di tavola il poco grazioso spettacolo di queste esplorazioni dentarie. Soprattutto, non via lazate da tavola con lo stuzzicadenti in bocca!   Per scoprire il primo appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto…, clicca qui. Per scoprire il secondo appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto…, clicca qui. Per scoprire il terzo appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto…, clicca qui. Per scoprire il quarto appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto..., clicca qui. Per scoprire il sesto appuntamento con Galateo | A tavola punto per punto..., clicca qui.

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