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Approvata la legge contro gli sprechi alimentari. Cosa cambierà?

pubblicata il 27.09.2016

Siamo ormai tutti quotidianamente impegnati nella nostra personale battaglia contro lo spreco, consapevoli o meno, che si tratti di un argomento di importante impatto individuale ma anche collettivo. Vediamo di definirlo meglio.

I rifiuti alimentari rappresentano un problema sempre più pressante per l’Europa: la produzione, la distribuzione e la conservazione degli alimenti, sfruttando le risorse naturali, hanno effetti sull’ambiente; lo scarto di cibo ancora commestibile aggrava questi effetti e causa perdite finanziarie per i consumatori e per l’economia. I rifiuti alimentari hanno anche un importante aspetto sociale, per cui il dono di prodotti alimentari ancora commestibili ma che, per ragioni logistiche o di mercato non possono essere commercializzati, dovrebbe essere facilitato. Così recita “L'anello mancante – Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare” della Commissione europea - 2 dicembre 2015.

Da questi presupposti è partita la lotta allo spreco di Maria Chiara Gadda, deputata e Ingegnere gestionale per aziende metalmeccaniche. La Gadda ha raccolto informazioni sulla catena alimentare recandosi per circa un anno presso i mercati solidali e le associazioni di volontari in tutta Italia, grazie alle quali ha elaborato il testo della legge n. 166, votata dal Senato ed entrata in vigore il 14 settembre 2016.  

L’Italia non è il primo Stato ad approvare una legge contro lo spreco alimentare. È notizia di qualche mese fa l’approvazione di una legge sugli sprechi alimentari dei supermercati francesi.

Ma scopriamo insieme che impatto potrebbe avere questa legge sullo spreco alimentare.

Secondo la Fondazione Banco Alimentare Onlus, associazione senza scopo di lucro che si occupa attivamente della raccolta e ridistribuzione di derrate alimentari in scadenza, la legge Gadda non solo renderà più organico l’attuale quadro normativo italiano ma lo semplificherà, aggiornerà e amplierà a più soggetti del terzo settore a favore delle persone più povere del nostro paese.

Ecco nella pratica alcuni dei punti principali della legge n. 166/16 del 19 agosto 2016:

1. Possibilità per le autorità di donare gli alimenti oggetto di confisca alle organizzazioni non profit.

2. Agevolazioni amministrative per i donatori attraverso la semplificazione delle procedure di donazione rispetto alla distruzione.

3. Incoraggiamento dei rapporti con il mondo agricolo per la raccolta in campo.

4. Introduzione della possibilità per i comuni di incentivare chi dona alle organizzazioni non profit con una riduzione della tassa dei rifiuti.

Trovate il testo intero della legge sul sito della Gazzetta Ufficiale

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