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Influenza aviaria, galline abbattute, prezzi delle uova alle stelle: che succede negli Stati Uniti?

pubblicata il 27.01.2023

Oltre 40 milioni di galline ovaiole abbattute a causa della malattia e una domanda che negli USA resta altissima: una tempesta perfetta che ha fatto salire il costo del 79%. E attivato i contrabbandieri dal Messico.  

Se n’è lamentato pure Piero Armenti, il più noto fra i tiktoker italiani a New York, uno che è in qualche modo diventato famoso vantandosi di quanti soldi si spendono per vivere a Manhattan: non importa se un cocktail costa 20-30 dollari, un hamburger arriva a 40-50 e un affitto anche a 3mila dollari al mese, ma le uova no. Le uova a un dollaro l’una sono troppo.

Perché questo è quello che sta succedendo negli Stati Uniti: le uova stanno diventando carissime e per molti sono ormai un bene di lusso. La colpa è duplice: è dell’offerta (la disponibilità) che è calata sensibilmente e della domanda che resta sempre alta, altissima.

Piero Armenti e il prezzo delle uova

Quasi 300 uova all’anno per ogni americano

Iniziamo dalla seconda: negli Stati Uniti il consumo di uova è sempre stato molto, molto elevato. Secondo i dati elaborati da Statista, si parla di 286,5 uova all’anno per persona nel 2020, salite a 288,1 nel 2022: è quasi un uovo al giorno per ogni giorno dell’anno.  

Non stupisce, visto che le uova, molto più che da noi, fanno parte della dieta quotidiana negli Stati Uniti, iniziando fin dal mattino e andando avanti nel corso della giornata con omelette che ne contengono anche 3 o 4 per porzione. Questo fa ovviamente sì che i produttori tengano i prezzi alti, perché la domanda non conosce crisi.

L’aviaria e l’abbattimento di 58 milioni di uccelli

Qui si arriva all’altro punto, il primo fra i due citati sopra: l’offerta che è calata sensibilmente. È successo sia perché in molti Stati americani (come su Cucchiaio raccontammo a metà 2021) stanno entrando in vigore leggi che impongono la produzione di uova solo da galline allevate a terra, sia soprattutto perché nel Paese è scoppiata una nuova, enorme ondata di influenza aviaria. Che come prima conseguenza ha provocato l’abbattimento di quasi 58 milioni di uccelli infetti o presumibilmente infetti, di cui oltre 40 milioni erano galline ovaiole.

Questo ha comprensibilmente fatto schizzare alle stelle i prezzi: secondi i dati dell’Ufficio Statistiche del governo USA, i prezzi di tutti i tipi di uova sono cresciuti del 79% da gennaio 2020 (contro un +21% degli altri alimenti) e a oggi nelle principali città degli USA una dozzina di uova grandi di qualità A (loro le comprano così, 12 alla volta) costano oltre 4 dollari, che è più del doppio della media di 1,90 dollari dello scorso gennaio. Per non parlare di quelle di maggiore qualità, quelle che qui in Italia compriamo come Bio, che sono in confezioni da 4-6 e possono appunto arrivare a sfiorare il dollaro a uovo.

Trafficanti di uova, dal Canada e dal Messico

Chiaramente, come sempre succede in questi casi, c’è chi accusa i produttori di speculare e tenere i prezzi artificiosamente alti (tanto che il governo federale potrebbe aprire un’indagine) ma anche si sta muovendo pure il mondo criminale. Si stanno muovendo i trafficanti, non di persone ma di uova. 

Secondo quanto spiegato da funzionari della polizia di Frontiera, sarebbero molti i grossisti che cercano di comprare le uova in Canada o in Messico per poi importarle illegalmente negli Stati Uniti: negli ultimi mesi, i sequestri legati a questo tipo di contrabbando sono saliti del 108%, nonostante che le multe per questo tipo di reato possano arrivare sino a 10mila dollari. Con cui fra l’altro si potrebbero comprare quasi 10mila uova, a ben vedere.

Emanuele Capone

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