Attualità

Il Sabato del Villaggio | Oggi mi sento acido.

pubblicata il 16.06.2012

Ah, la comunicazione. C'è che siamo così fallibilmente sovraesposti al turbine quotidiano di parole che solo in presenza di poderose forniture di anticorpi semantici possiamo resistere al contagio. Come quando van di sopra i fiumi e alla macchinetta del caffè ti senti dire "avete avuto anche voi delle esondazioni?". Ecco, la terra delle mie terre in queste ultime settimane si è trasformata in una specie di budino al cioccolato, e trema nello stesso modo. A Reggio si dice "tirare il terremoto" ed è una espressione mutuata dal dialetto. Es.: "Tirer al tròun" è "romba il tuono". Ecco, al bar dove mi fermo per il solito ristretto antelucano ora si dice "ma hai avvertito il sisma?" oppure "era un quattro-punto-cinque" e poi con espressione chiara e convinta si aggiunge "Richter" come se fosse una cosa evidente e scontata e palese e acquisita, "beh, certo, Richter". Magari è un ingegnere aeronautico che palla con un geologo, ma insomma. Ecco, allora succede che c'è questa cosa dell'acido che pare essere the new loud. Nel bicchiere e nel piatto. Vai alle manifestazioni enologiche, e ti trovi il tizio con il bicchiere al collo che piazza la proboscide dentro il vaso e se ne esce con quel mineraaale, verticaaale. E poi quella spalla acida. A me la spalla acida fa venire in mente uno che non si è lavato da giorni ed è rimasto senza deodorante, ecco. Certo, di fianco c'è anche il bevitore evoluto che invece ha la spina acida. Poi c'è il tecnico bello che pianta gli occhi in fazza al produttore e senza alcuna traccia di autoironia, ancora prima di sapere se quel vino è fatto con l'uva o sudore di cavalli bradi, chiede Maaa quanto ha di acidità residua? Insomma, se parli di vino non citare l'acidità è come uscire la prima volta con una ragazza e non dirle che ha scarpe bellissime. Oppure vai a cena in quel posto molto posh dove c'è il cuoco molto hype che fa una cucina molto trendy, e non puoi fare a meno di dire, Ah, il contrasto con le note acide. Eppure io ho suonato uno strumento per vent'anni, e le uniche note acide che conosco sono quelle che fischiavano per l'aria quando spaccavo le corde in mezzo all'assolo di Purple Rain. Immagine: Amici Acidi, Identità Golose 2012

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