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Il Sabato del Villaggio | La sottile differenza tra introdurre sostanze edibili nel tuo corpo e farti partire l'embolo papillare della lussuria

pubblicata il 21.07.2012

Io il popolo che quando c'è poca roba nel piatto e costa più di sei euri dice la Nouvelle Cousine* lo amo, e lo amo assai. Senza il popolo della Nouvelle Cousine* alle sagre gastronomiche non andrebbe nessuno e ci sarebbero un sacco di volontari in più seduti davanti ai siti di speed dating invece che socializzare analogicamente dal vivo, e probabilmente Benedetta Parodi sarebbe costretta a lavorare per vivere. Senza i MaMoSPo [Mangi Molto Spendi Poco] in tutti i ristoranti oltre ai PR ci sarebbe la necessità di avere qualcuno che sa far da mangiare, in tutte le pizzerie ci sarebbe bisogno di almeno un pizzaiuolo che abbia fatto lo stage da Gino Sorbillo e imparato a fare la pizza con gelato di rape rosse, caviale iraniano Oscetra e - ovviamente - tè nero affumicato Lapsang Souchong. Senza i MaMoSPo noi che invece di queste cose ce ne intendiamo, non potremmo metterci davanti a piatti da quaranta euri con dentro un fegato di Gambero Variegato di Francoforte (una nuova rarissima specie allevata nelle vasche da bagno delle modelle tedesche che si nutre solo di creme idratanti antirughe al cocco) e alzando un sopracciglio dire, Uh, che piattone. Consideravo tutto ciò mentre seduto al tavolo imbrattato di cacche di mosca sotto il bersò di una (abbastanza) nota trattoria milanese facevo notare al gentile cameriere che il prosecco da 1,50 euri l'ettolitro che mi aveva versato sapeva orrendamente di tappo, e chiedevo - alzando il sopracciglio - come mai nessuno se ne fosse accorto: nè tra i camerieri nè tra i clienti che lo buttavano giù a tutta callara. Lui gentilmente, nella sua qualità di gentile cameriere mi cambiava il bicchiere e il vino, ma non la varietà e si giustificava "con bianchi mossi, sah, a volte capita". Ho subito telefonato a Chiara Giovoni, degna collaboratrice di questo indegno bloghetto, che però mi ha dato una notizia assai destabilizzante: anche i rossi fermi possono sapere di tappo, ogni tanto, e addirittura anche i dolci e i passiti. A volte anche l'aranciata. Ah, come mi sono sentito superiore, elevato, enorme. Tanto che mi sono dedicato con una certa pervicacia ad origliare le conversazioni dei tavoli intorno, escluso l'uomo d'affari seduto da solo che continuava a ripetere "Dàicìccia" dentro il telefonino con una voce da galletto amburghese. Esempio numero uno: - Certo a voi uomini tenere il telefonino nel taschino non fa bene al cuore. - Io infatti lo tengo in tasca dei calzoni - In tasca dei calzoni non fa bene a qualcos'altro. - Ha, ha, ha! - (con aria complice) Ha, ha, Ha!  - Beh, se ti fa male lì poi prendi la pastiglina, il cuore non c'è la pastiglina - (con aria complice) Ha, ha, ha!  Esempio numero due. - Verdure in pastella, ma cosa vuole dire verdure in pastella - Sono verdure fresche pastellate e fritte, signora. - Sì, sì, lo so cos'è la pastella, ma qui - e picchia il dito con un'unghia di trenta centimetri sulla Minuta delle Vivande - non c'è scritto che verdure c'è (sic.). Che verdure c'è? - Verdure, signora, normali, signora. Peperoni... - Ah no, se ci sono i peperoni no. Prendo un risotto alla milanese. Ah, come mi sento vivace (come uno che tace), con il mio cocktail di anguria ghiacciata, vodka, mandorle amare, menta e sale integrale Camillone. Nouvelle Cousine* = il riferimento è dedicato a Leo Ciomei, che è un grande appassionato della Nuova Cugina. 

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