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Il Sabato del Villaggio | Indubbiamente, uno dei misteri più insondabili della psiche umana è la sindrome del pendolo.

pubblicata il 07.01.2012

Da quando giuocavo con i Lego mi sono chiesto cosa significasse la parola Veglionissimo. E' uno dei neologismi più abominevoli che siano stati creati dal tempo di Vincenzo d'Alcamo e la sua rosa aulentissima. Già parte con la "V" - la scienza la definisce una labiodentale fricativa - che predispone mascella e labbra ad arcani contorsionismi: segue il gruppo palatale "gl" che costringe la lingua a infrattarsi tra i denti per produrre quel buffo suono gorgogliante, e infine la doppia esse, una specie di omicidio preterintenzionale per ogni nato in Reggio d'Emilia. Suona proprio male, tanto che il mio delicato senso estetico si è rifiutato di comprendere - fino a quarant'anni suonati - la catena veglia > veglione = grande veglia > veglionissimo = veglia esagerata. In quel tempo avevo già smesso di tentare di stare sveglio fino al giorno dopo, per Capodanno, e mi resi conto di questa semplice verità mentre scalavo lo Sparavalle in bici, con le visioni dei Santi del Paradiso che mi accompagnavano sull'erta. Oggi il Veglionissimo non va più tanto di moda, anzi: anche la signora della Pizzeria "L'Altra Noce" su cui aggetta il mio balcone mi ha detto che no, l'intrattenimento non tira. Però resta copiosa assai la produzione letteraria di Menù di Pranzi di Natale, Cene della Vigilia, Buffet di Capodanno, Merende di Santo Stefano, e spuntini di tutti i giorni nel mezzo. Poi, appena finita la festa, ecco già pronte le diete per perdere le "calorie in eccesso". Come dire, metà della popolazione umana impegnata a convincerci a mangiare di più di quel che serve, e l'altra metà impegnata a eliminare tutto quello che si è mangiato. Mi sembra un po' come l'attuale, tragicomica situazione italiana: metà della popolazione che si ammazza a pagare oceani di tasse producendo fiumi di denaro, e l'altra metà che si impegna a scialarlo. Per il momento, al contrario del peso in gravame, sembra che i secondi siano assai più preparati dei primi.  

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