Attualità

Il Sabato del Villaggio | Dire che il filetto alla senape è Blues.

pubblicata il 12.01.2013

Schiavi del relativismo: siamo schiavi del relativismo, quando palliamo di sensazioni non oggettive. Quando palliamo di gusto. Argomento sul quale si è discusso 78216378 volte e ai più potrebbe apparire consunto: ma torna improvvisamente d'attualità quando di fianco al gusto mettiamo il soldo. Premessa: ho fatto i conti. Se oggi avessimo in mano la banconota da mille lire, il primo gennaio del 2002 sarebbero state 744, applicando un generoso tasso d'inflazione composto al 3% l'anno. Il sofista potrebbe dire che era meno: ma grossomodo datemi un 25% di potatura del valore d'acquisto, dài. Venendo al filetto, discorrevo uno di questi giorni prima dell'alba con un mio riccioluto amico che sostiene con forza che per valutare un ristorante il conto non conta. Okay, il giuoco di parole è muffo, ma suona bene. Sostiene, l'amico, che il bene è bene a qualsiasi prezzo, e che il male è male anche gratis. Questa tesi non è priva di fondamento, e fa il paio con l'idea che la valutazione di gusto abbia qualche oggettività, soprattutto quando è condivisa. Come qualche lettore delle recenzioni del Cucchiaio sa, io invece credo che la valutazione non possa prescindere dall'ammontare di denaro da cui ci separiamo per appropriarci di quella determinata quantità di piacere: il rapporto tra soldi e felicità. In altri termini una buona cena da 200 euri è può "pesare" meno, nel numerello che scriviamo di fianco al titolo, di una buona cena da 35. A questo pensavo quando dopo aver mandibolato un discreto filetto alla senape in una discreta trattoria di Milano ho fatto mente locale: 25 del piatto più 5 delle patate fan 30. Cioè sessantamila lire. In lire del 2002: 44.645. Se nel 2002 in una discreta trattoria milanese ci avessero chiesto quarantaquattromilaseicentoquarantacinque lire per un filetto alla senape con patate lesse avremmo afferrato l'oste alla gola e l'avremmo privato dell'esistenza. A Milano, ma anche in tutt'Italia, i locali chiudono. C'è chi dice il 15, c'è chi dice il 25% in meno di presenze al ristorante. Quindi a quelli che vanno li prendiamo tutti, più che possiamo. La logica che mi pare trafilare è che siccome ormai nessuno mangia più i classici quattro piatti, allora per alzare i classici 50 pleuri che fanno brillare il registratore di cassa dobbiamo alzare il prezzo delle singole portate. Questa logica non mi pare difendibile a costo della vita. Allora - si chiederà il lettore più attento - che c'azzecca il Blues? Il Blues c'azzecca sempre. Ma è per dire che nel mondo relativo quel filetto potrebbe sembrare buono, discreto, eccezionale. Caro, costoso, normale. Che su TripAdivisor possiamo trovare scritto "la mia fidanzata ha preso un tenerissimo filetto alla senape." Che comunque in quella trattoria - in cui un pasto completo di cucina corretta costa 65 sacchi, bere e caffè a parte - un po' di gente c'era. Per dire che forse leggere i racconti degli appassionati, non appassiona. poi controlli il Tubo e vedi che Gangnan Style ha fatto 1.435.675.187 download, e ti viene voglia di dire, Okay. Questo post è sponsorizzato da 

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