Attualità

Il Sabato del Villaggio | Contromisure per combattere la crisi della ristorazione

pubblicata il 23.11.2013

Nuove aperture ma anche nuove chiusure: stretto tra la morsa del credito, del costo del lavoro, del calo della spesa media, la riduzione del consumo di vino e l'azzeramento di quello dei superalcoolici il ristoratore pare il vaso di coccio tra i vasi di ferro.
Il Cucchiaio d'Argento non si tira indietro quando è il momento della solidarietà, e mette a disposizione dei suoi lettori le più interessanti contromisure economiche e gestionali apprese in giro per il mondo, per esempio all'Ecole Nationale de la Cuisine Professionelle di Saint Just de la Plume, in Francia, o alla International School of Business Cooking, Wining & Biking di Crompton-at-Stratford-on-Ulton, UK.
Sono solo alcuni esempi, ma siamo certi che i gentili lettori sapranno aggiungere altre idee costruttive.
Il Nonsommelier. Afflitti dalla retorica del vino, così ben rappresentata dalla parodia di Antonio Albanese, gli avventori non ne possono più di sentori di nepitella e note minerali: il Nonsommelier infatti aiuterà i commensali a scegliere il vino con un vocabolario composto da non più di diciotto lemmi. Dovrà chiedere nell'ordine se sfuso o in bottiglia, se bianco o rosso, fermo o frizzante, secco o amabile, freddo o fuori frigo. La parola "amabile" è però sotto sorveglianza da parte della commmissione dell'ASINI (Associazione Spontanea Internazionale Nonsommelier Italiani) che si trova quasi ad uno scisma tra i sostenitori della legittimità dell'uso, e i detrattori, che vorrebbero limitarsi a "dolce". L'ambiguità del termine "amabile" infatti potrebbe trarre in inganno il consumatore e spingerlo a rifiutare l'acquisto della bottiglia per senso di inadeguatezza. Standard&Poors, interrogata sull'argomento, ha valutato che questa misura porterà un incremento del PIL dello 0.7% nel solo primo semestre del 2014.
Il Facilitatore Dialogico. Dopo anni di osservazione sulle coppie che vanno al ristorante senza mai scambiarsi una parola, limitando quindi la consumazione a un antipastino un secondo e un dolce in due per ridurre ai minimi termini il tempo trascorso a tavola, si è scoperto che quando per fattori esogeni le coppie sono costrette a interagire ordinano in media dal 17% al 58% di portate in più. A tale scopo i ristoratori lungimiranti metteranno in sala uno specialista in innesco conversazionario, anche meglio conosciuto come "attaccabottoni". Questa figura professionale ha il talento innato di coinvolgere le coppie mute in dialoghi surreali sulla situazione finanziari del Gabon, o dello sfortunato raccolto degli anacardi nel Laos. La coppia pur di sfilarselo di torno fingerà di voler qualcosa scatenando così una discussione costruttiva in cui lui ordinerà una enorme bistecca con una montagna di patatine per assomigliare a Tex Willer, mentre lei per dispetto chiamerà uovo con un etto di tartufo bianco o astice con una pallina da venti grammi di caviale Sevruga.
Lo Scassiere. Atteso lo scarso successo delle "botteghe" di prodotti d'eccellenza attigue ai ristoranti, si raccomanda l'assunzione di una risorsa formata allo scopo di incrementare la propensione all'acquisto degli avventori che si avvcinano alla cassa. Con raffinate tecniche  di vendita neuromantica, formidabile eloquio e capacità conclusive convinceranno lui ad acquistare quella imperdibile confezione di spaghetti impastati con lo champagne, e lei quel cioccolato incartato in foglia d'oro commestibile, omaggio al Maestro Gualtiero Marchesi.
Al momento pare sconsigliata l'adozione di misure estreme quali guerrieri Maori che buttano dentro i clienti a spallate, oppure fare pubblicità sui food-blog.

Condividi

LEGGI ANCHE