Attualità

Il Cucchiaio d'Argento | Le ricette di una volta

pubblicata il 14.03.2014

“Su un libro di cucina non bisognerebbe mai scrivere la parola fine, poiché si può dire che per definizione un libro di cucina sia un libro che non è mai finito.” Orbene, ecco l’inizio. E’ il 1950 e nella prima edizione del “libro fondamentale della cucina italiana”, Il Cucchiaio d’Argento si propone al grande pubblico in 700 e più pagine elegantemente rilegate, vestite di fine tela color carta da zucchero. Il fornito armamentario di consigli, corollari e suggerimenti su come preparare la tavola, accogliere gli ospiti e seguire in toto le regole di una cucina "moderna" completano l'esauriente e dettagliata selezione di pietanze e permettono di affrontare con la massima cura e competenza sia la cucina del quotidiano che i buffet delle occasioni speciali. Oggi, far riaffiorare gli albori della nostra storia e proporre pietanze dei primi tempi che furono significa dare il la ad evocazioni, suggestioni, interpretazioni e riflessioni. Tanto varie quanto possibili. E allora ecco l'inizio digitale dei nostri "canapès che tanto rendono piacevole l'ora del thè", dei vol-au-vent alla vecchia maniera, del turbante di riso, del ricoprire il tutto con la regina, tanto amata, gelatina e del “cavolfiore lardato coperto con besciamella e guarnito di pancetta arrostita”; e ancora: della dolcezza della meringa che si fa ciuffetti d’ornamento d'obbligo o della geometrica composizione di fette d'ananas. E via libera alla fantasia che ne consegue. Che come un libro di cucina, non dovrebbe mai finire. Il nuovo debutto dei Canapès in 6 versioni. Il nuovo debutto del Turbante di riso.

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