Attualità

Galateo | A tavola, punto per punto...

pubblicata il 29.01.2014

Il pane va spezzato con le mani? E come ci si comporta con noccioli, lische, ossicini? E le salse... come si servono? Grazie si grazie no - Il vademecum del saper vivere moderno è un autorevole e prezioso manuale datato 1953 che risponde a detti e altri quesiti intorno alle buone maniere della tavola, prendendo per mano aspiranti gentildonne e gentiluomini e accompagnandoli verso preziosi suggerimenti ricamati di dettagli bon ton. Dalle avvertenze elementari ad accortezze solo apparentemente scontate, da norme e regole ferree a tabù, istruzioni e consigli precisi: ecco la dispensa dove poter attingere per esplorare e curiosare il galateo d’un tempo che fu e, perchè no, giocare a riproporne, con la maggior flessibilità che il giorno d’oggi ci concede, la ricercata e fine educazione. Le prime chicche d'etichetta da cui partire riguardano le regole basilari dello stare a tavola, (come star composti, come usare il tovagliolo e le posate...), ed alcune indicazioni circa il comportamento, auspicabilmente premuroso, dei ragazzi. Da Grazie si grazie no, Il vademecum del saper vivere moderno - Editoriale domus 1953 1. Atteggiamento a tavola Inutile ricordare che non bisogna mettere i gomiti sulla tavola; questo fa parte degi avvertimenti elementari, insieme a quello di non parlare mangiando, di non fare rumore nel masticare, di non bere prima di aver inghiottito il boccone. Bisogna sedere composti, con la seggiola dritta, le gambe raccolte sotto la propria sedia, le braccia vicino al corpo, pur senza arrivare all'esagerazione di coloro che, fra un piatto e l'altro, tengono le braccia conserte per evitare di agitarle. Sedendo a tavola si spiega il tavogliolo e lo si posa sulle ginocchia; guardatevi bene dall'infilarlo nell'apertura del vestito: nulla è più goffo e provinciale. È bene che i ragazzi si abituino ad essere cavalieri; che facciano cioè le loro prime armi mostrandosi premurosi e attenti con le sorelle e con la mamma. Verseranno quindi da bere alla dama che siede alla loro sinistra, servendosi sempre dalla mano destra. Se occorre, la serviranno anche della pietanza che viene porta da chi fa il giro della tavola, domestico o cameriere. 2. L'uso delle posate Per l'uso delle posate esiste un breviario dal quale è impossibile derogare. Prima di tutto, non impugnatele ma tenetele con grazia, non battetele sui piatti e non gesticolate brandendo le posate stesse a guisa di armi. Quando avrete finito di mangiare, non lasciatele disordinatamente sul piatto, nè mettetele in croce: in alcuni paesi si ritiene che questo porti jettatura. Le posate devono essere lasciate sul piatto raccolte e perpendicolarmente alla persona. Il coltello non va mai portato alla bocca. Guardatevi dal toccare il pesce col coltello comune, quando non vi sono le posate speciali per quest'uso. In questo caso servitevi, per sminuzzare il pesce, di una seconda forchetta o di un pezzo di pane. Neanche nella frittata, nelle uova, nelle salse si deve mettere il coltello; il gesto col quale si spalma sulla vivanda o sul pane servendosi del coltello è sommamente inelegante.   Per scoprire il secondo appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto..., clicca qui. Per scoprire il terzo appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto..., clicca qui. Per scoprire il quarto appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto..., clicca qui. Per scoprire il quinto appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto..., clicca qui. Per scoprire il sesto appuntamento con Galateo | A tavola punto per punto..., clicca qui.

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