Attualità

Galateo | Come tagliare e mangiare i cibi?

pubblicata il 10.02.2014

Dopo aver imparato come comportarsi con il pane e la minestra, il terzo appuntamento di Galateo | A tavola, punto per punto…, tratto da Grazie sì grazie no, Il vademecum del saper vivere moderno - Editoriale domus 1953, ci insegna come tagliare e mangiare alcuni cibi. 5. Come si tagliano i cibi La vivanda dev'essere tagfliata garbatamente, un pezzetto per volta; non bisogna mai riempir troppo il piatto nè caricare troppo la forchetta, Quando ci si interrompe dal mangiare, per bere o per prendere un pezzo di pane, la forchetta dev'essere posata sul piatto, col manico appoggiato all'orlo di questo, leggermente a desttra; il coltello nello stesso modo, ma col manico leggermente a sinistra. Mai debbono essere posati i manici sulla tavola e la lama o i denti della forchetta sull'orlo del piatto. Abbiamo già detto che non bisogna bagnare il pane nelle salse, questa regola è opggi un po' rilassata, dopo che le restrizioni nel tempo di guerra ci hanno abituati a non sprecare neanche una goccia d'olio o un grammo di burro. D'altronde, il vedere che una salsa è molto gustata, può far piacere alla padrona di casa. Quindi, se volete raccogliere il sugo rimasto sul piatto, spezzate un pezzetto di pane, mettetelo sul piatto e infilatevi la forchetta; mai dovrete, però, riprendere il pezzetto di pane con le dite. 6. Come si mangiano alcuni cibi Gli asparagi, quando non vi è l'apposita molletta, non si prendono, come si sarebbe tentati di fare, con le dita per mettere in bocca la parte verde; si taglia il gambo (la parte bianca) col coltello o col lato della forchetta e si raccoglie su questa la parte verde, magari aiutandosi con un pezzetto di pane. I carciofi vanno mangiati foglia a foglia, con le dite, bagnando la estremità tenera di ogni foglia nel condimento. Arrivati al cuore, si toglie l'eventuale peluria col coltello, tenendo il cuore fermo con la forchetta che poi lo porterà alla bocca, intero o tagliato in due o tre pezzi, secondo la grandezza. Il pesce, quando è servito intero, deve prima di tutto essere privato della testa e della coda che si mettono in disparte sul piatto. Poi si pratica un taglio longitudinale, per potere aprire il pesce. Si scosta dalla lisca centrale il primo filetto, per mangiarlo; poi si insinua la forchetta sotto alla lisca per staccare il secondo filetto; la lisca viene sollevata aiutandosi col coltello e deposta accanto alla testa e alla coda. Le ostriche e i frutti di mare non debbono mai esser tagliati, per grandi che siano. Spruzzate di limone le ostriche, poi prendetele in mano con la sinistra e con la destra, per mezzo di una forchettina speciale (la sola posata ammessa che si lascerà poi sul piatto in mezzo ai gusci) staccate i molluschi. I datteri di mare vengono sempre presentati nelle loro mezze conchiglie che saranno prese per una estremità e avvicinate alla bocca per mangiare i molluschi. Gli spaghetti si mangiano con la sola forchetta. Servirsi del cucchiaio per aiutarsi ad arrotolarli è di cattivo gusto. Si prendono pochi spaghetti con la forchetta e poi si gira questa in modo da formare un boccone di giusta grandezza. Il caviale si mangia sui crostini che si prendono in mano; mai con la forchetta. Così pure il patè di fegato. Tartine e sandwiches si prendono con le mani. Quando si tratta di sandwiches molto alti detti club occorre tagliarli col coltello; ma i pezzi si prendono poi ugualmente con le mani. Le olive non si mettono in bocca intere; si prendono fra due dita e se ne stacca la polpa a piccoli morsi, finchè il nocciolo rimane nudo. Si eccettuano le olive farcite, che si mangiano con la forchetta e quelle piccoline che si mettono in bocca intere. I gelati e gli altri dolci, si mangiano con la forchetta e cucchiaio. In realtà basterebbe il secondo; ma siccome in molte tavole vengono poste tutt'e due le posate, è più grazioso adoperarle entrambe: la forchetta per la patre solida, il cucchiaio per quella morbida o semiliquida. Le creme servite in tazza si sorbiscono col cucchiaio, tenendo con la sinistra la tazza ferma sul piatto sottostante. I dolcini offerti in un piatto di portata debbono essere presi col loro scatolino di carta piegettata, avendo cura di non toccare gli altri e di non soffermarsi a fare una scelta.   Per scoprire il primo appuntamente con Galateo | A tavola punto per punto..., clicca qui. Per scoprire il secondo appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto..., clicca qui. Per scoprire il quarto appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto..., clicca qui. Per scoprire il quinto appuntamento con Galateo | A tavola, punto per punto..., clicca qui. Per scoprire il sesto appuntamento con Galateo | A tavola punto per punto..., clicca qui.

Condividi

LEGGI ANCHE