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Fragole e panna: vi raccontiamo perché a Wimbledon le mangiano tutti

pubblicata il 29.06.2022

Il torneo di Wimbledon, l'evento più antico nello sport del tennis, ha il suo dessert ufficiale diventato ormai un simbolo di questa competizione. 

Mancano una manciata di giorni alle due finali di Wimbledon, del 9 luglio (quella femminile) e del 10 luglio (quella maschile), sui campi dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club, e sugli spalti si gustano a non finire coppe di Strawberries and Cream, ovvero fragole e panna, il gusto ufficiale dei famosi campionati di tennis. In perfetto pendant con il dress code “total white” della manifestazione, questo semplice e fresco dessert accompagna da sempre il tennis brit, annaffiato da fiumi di Pimm’s, lo storico drink a base di ginger ale, foglie di menta e frutta.

Fragole e panna: perché sono il simbolo del tennis a Wimbledon?

Che le fragole con la panna siano un intramontabile dessert estivo è fuor di dubbio. Unione armoniosa e bilanciata di dolcezza, acidità e consistenze - vellutate e croccanti - perfetta per una merenda, ma anche a fine pasto o dopocena. Per capire come questa coppa di frutti scarlatti e ciuffetti di soffice panna montata sia però diventata il simbolo di uno dei più importanti appuntamenti del Grande Slam, bisogna fare un tuffo nel passato. Già i romani apprezzavano particolarmente questo frutto rinfrescante, ma si dice che le note strawberries comparvero sui sacri campi di Wimbledon solo nel 1970.

In realtà, le pagine del Telegraph sembrerebbero consegnarci una versione di una ben più consolidata tradizione. Nel 1881, quattro anni dopo l’edizione inaugurale della manifestazione (avvenuta nell’estate del 1877), un cronista del noto quotidiano britannico scrisse: “poco prima dell’inizio della finale, il padiglione dei rinfreschi si era completamente svuotato… per le fragole e la panna.” Ecco comparire dunque il guilty pleasure che, una cucchiaiata dopo l’altra, segue l’andamento del match. 

Un dessert semplice creato nel 550 per un cardinale

Per scoprire chi ha accostato le fragole alla panna, intuendo il binomio gustoso, occorre fare un ulteriore salto nel tempo. La prima volta in cui vennero servite a tavola fu all’inizio del’500, a un banchetto del Cardinale Wolsey, nel 1509. Il cuoco dell’alto prelato, tuttavia, non lasciò alcuno scritto a testimonianza di tale creazione, quindi non sapremo mai, come gli sia “saltato in mente” di aggiungere quell’ideale tocco cremoso di panna alle fragole fresche.

Strawberries and Cream: numeri da campioni

Rosse e mature, sode, succosissime. Le fragole che accompagnano le partite a Wimbledon sono rigorosamente a chilometro zero, coltivate nei campi delle zone rurali limitrofe. Hugh Lowe Farms di Mereworth, Kent, è il fornitore ufficiale della manifestazione. I numeri sono impressionanti: in circa due settimane di torneo (quest’anno dal 27 giugno al 10 luglio) vengono consumati in media 28.000 chili di fragole - ovvero quasi due milioni di frutti - e 8mila litri di panna, per un totale di circa 200.000 porzioni. Il dessert viene accompagnato dallo storico drink, il Pimm’s: in questo caso i bartender ne preparano almeno 230.000 bicchieri. 

Curiosità: dal dress code bianco come la panna, alla marmellata del 2020 (quando la pandemia cancellò la manifestazione)

Nel 1963 a Wimbledon venne introdotto il dress code. Si sa, l’evento sportivo, e tutti gli appuntamenti mondani che gravitano attorno, è parecchio patinato. Occorreva un’immagine glam, così gli organizzatori decisero che i partecipanti da quell’edizione in poi avrebbero dovuto indossare completi interamente bianchi. Qualche piccolissimo dettaglio di colore, in mezzo a tutto a quel candore (che richiama per l’appunto la panna), veniva anche accettato. Piccolissimo, abbiamo detto: durante una partita Roger Federer, infatti, venne bacchettato dal direttore di gara che con occhio attento aveva mal gradito quella suola arancione fluo risaltare dalle scarpette bianche del campione.

La cancellazione di Wimbledon nel 2020 per via della pandemia rischiava di far sprecare tonnellate di fragole. Nessuno aveva potuto gustare Strawberries and Cream perché i cancelli di Wimbledon erano rimasti chiusi. Nulla è stato buttato (per fortuna): i 750 chili che erano già stati ordinati con largo anticipo dell’enorme quantitativo che solitamente viene servito all’evento, sono stati trasformati in marmellata dalla England Preserves. Tutto è bene quel che finisce bene per le fragole di Wimbledon: delle vere campionesse!

Eleonora Lanzetti

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