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Tutto quello che sappiamo sulla Nutella vegana, che (forse) arriva ad aprile

pubblicata il 05.01.2024

Domanda di nuovo marchio presentata a dicembre, 4 mesi per la procedura di approvazione veloce: si arriva esattamente al giorno in cui la nota crema spalmabile compie 60 anni. Ma dall’azienda invitano alla prudenza 

“La registrazione di un marchio non conferma di per sé il lancio di un prodotto”: da Ferrero ci hanno risposto così, quando abbiamo chiesto qualche informazione in più sul possibile arrivo sul mercato della Nutella vegana. O Nutella Plant Based, che è come dovrebbe chiamarsi stando appunto al marchio depositato lo scorso 1 dicembre all’Ufficio italiano Brevetti del ministero delle Imprese.

È la risposta standard che hanno dato più o meno a tutti i colleghi, insieme con un vago “in Ferrero ricerchiamo costantemente ed esploriamo opportunità all’interno delle nuove tendenze alimentari, per rispondere alle esigenze e alle aspettative dei nostri consumatori”. Che vuol dire tutto e niente, perché la Nutella Veg potrebbe arrivare o anche non arrivare e magari davvero la multinazionale di Alba sta solamente sondando la reazione del pubblico a un prodotto del genere.

Ferrero e il marchio Nutella Plant Based

L’unica cosa certa, al momento, è appunto la registrazione del marchio: domanda numero 302023000176469 per il nome Nutella Plant Based, depositata attraverso uno studio legale di Torino, classi merceologiche 29 e 30 (quelle di composte, marmellate, creme da spalmare e gelatine) e colori rivendicati che sono bianco, nero, rosso, marrone, beige e ovviamente verde. La pratica costa 135 euro e al momento è in fase di Attesa della scadenza del Periodo di opponibilità, cioè l’intervallo di tempo entro il quale ci si può fare avanti per rivendicare come proprio un nuovo marchio depositato: in Italia devono passare 3 mesi, dunque è legalmente impossibile che un’eventuale Nutella vegana arrivi nei negozi prima di marzo 2024.

Considerando che per la procedura di approvazione veloce del ministero sono necessari complessivamente almeno 4 mesi, che questo ci porterebbe ad aprile 2024 e che il primo vasetto della celebre crema spalmabile uscì dallo stabilimento di Alba il 20 aprile del 1964, i tempi sarebbero perfetti per fare uscire questa nuova versione esattamente in occasione del 60esimo compleanno.

Che cosa c’è di non vegano nella Nutella?

Che questa nostra previsione si avveri o meno, e ferma restando la comprensibile intenzione di Ferrero di allargare la già enorme clientela della sua crema spalmabile, resta da capire in che cosa la Nutella Plant Based sarà diversa da quella tradizionale. Che cosa cambierà? In che cosa non è vegana, la Nutella cui siamo abituati? Se è una crema di nocciole, dovrebbe essere vegetale per definizione. Oppure no?

Sì e no, nel senso che la stragrande maggioranza degli ingredienti (cioè zucchero, olio di palma, nocciole, cacao magro, lecitina di soia e vanillina) sono in effetti vegani, ma ce n’è uno che non lo è. La Nutella tradizionale comprende l’8,7% di latte scremato in polvere, che in quella Plant Based ovviamente non ci sarà. Altrettanto ovviamente, al momento è impossibile sapere con che cosa verrà sostituito: è il segreto dei segreti, nella domanda presentata all’Ufficio Brevetti non se ne parla e in Ferrero le bocche sono cucite su quello che sarà in effetti il tratto distintivo del nuovo prodotto.

Quel che è certo è che la nuova Nutella Plant Based, che come quella tradizionale sarà senza glutine, permetterà all’azienda di Alba di ampliare ancora di più la sua penetrazione in un mercato, quello delle creme spalmabili, dove già primeggia senza particolare fatica. Sempre che arrivi davvero, sia chiaro.

Emanuele Capone

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