Attualità

Gennaio è il mese vegano. Cos’è il Veganuary e perché potrebbe farci bene farlo

pubblicata il 01.01.2024

Da una decina di anni gennaio è il mese vegano, o meglio, è il mese in cui un’organizzazione no profit inglese ci invita a sperimentare lo stile alimentare vegano, eliminando ogni componente di origine animale dalla nostra dieta. Anno dopo anno le adesioni sono scresciute fino a ricevere il supporto di testimonial noti come Joaquin Phoenix e Billie Eilish. 

Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Viviana Vecchio, Biologa Nutrizionista del Centro Diagnostico Italiano, di aiutarci a capire cosa vuol dire (da sani) per il nostro organismo aderire al Veganuary, ma prima diamo uno sguardo all'ultimo report.

Come ogni anno abbiamo a disposizione una fotografia di quanto avvenuto durante l'ultima edizione. Nel gennaio '23 hanno aderito all'iniziativa 700 mila persone, registrandosi sul sito del Veganuary, pertanto si può presumere che molti non lo abbiano fatto, l’organizzazione dice di poter moltiplicare per 10, considerando chi lo fa e non lo dichiara. Certo non lo hanno fatto a Città del Vaticano e in Corea del Nord, da qui nessuna registrazione è pervenuta.La posizione dell’organizzazione è chiara: ‘vogliamo un mondo vegano’ si legge sul report 23, ‘un mondo senza allevamenti di animali, né macelli’,  un mondo dove, più in generale, la produzione di cibo non agisca sulla salute del pianeta e sul futuro degli animali che lo popolano. In Italia partner dell'iniziativa è Essere Animali che invia un ricettario a chi si iscrive. Il report è una lettura interessante perchè ci aggiorna non solo sul numero di aziende che aderiscono all'iniziativa, in tutto il mondo, ma anche su quanti prodotti plant based sono stati lanciati nel mondo.Ma tornaimo alla nostra chicchierata con la Dott. Vecchio per approfondire gli aspetti nutrizionali, oltre che etici, di questo invito di inizio anno.
Partiamo dalle basi: è una challenge per tutti?Senza sottrarre valore alla spinta animalista né ambientalista, vogliamo concentrarci sui possibili effetti, positivi e negativi, sulla nostra salute. Perciò abbiamo chiesto alla Dott.ssa Vecchio se, partendo da fisici sani e senza patologie, ma onnivori, è un invito che per un mese potremmo cogliere tutti. “Sicuramente le persone in buona salute e senza patologie possono seguire questo stile di dieta per un mese. L’iniziativa è un’occasione per gli onnivori, per imparare a mangiare cibi diversi, aumentare la componente vegetale sulla loro tavola e diminuire le proteine animali, che ancora si consumano troppo nell’alimentazione moderna. Molte cucine etniche propongono menu a base vegana o vegetariana, è un modo per scoprire come mangiare diversamente buono”. Evitare stereotipi e pregiudizi richiede lucidità (e lo scrive un’onnivora), dici vegano e pensi seitan. La dottoressa ci fa ricordare un meraviglioso riso al curry realizzato con Piyoni, un’amica srilankese, o la zuppa di mais (quello vero) che ci ha preparato Antonieta. 
Una pratica sana dopo le Feste a una condizioneCi siamo chiesti se possiamo considerarla una pratica sana per il corpo, dopo un dicembre impegnativo dal punto di vista alimentare. La nutrizionista è positiva, ma a una condizione “solo se usiamo cibi naturali e non i cibi trasformati e pronti che l’industria alimentare propone. Molti di questi cibi industriali contengono grandi quantità di coloranti, aromatizzanti, conservanti, grassi e zuccheri per rendere i cibi appetibili. Diciamo che dobbiamo comprarci un bel libro di cucina vegana e imparare a preparare ricette nuove, magari scoprendo anche abbinamenti e sapori inediti. Ma rigidamente a partire da alimenti naturali, che prepariamo e cuciniamo noi, con poco sale, zuccheri e grassi”. Perché le insidie del cibo ultratrasformato, tanto appetitoso quanto pericoloso, non si nascondono solo nelle patatine e nelle barrette, come abbiamo già raccontato su Cucchiaio in La mala-evoluzione del junk food: cos’è il cibo ultratrasformato, la tentazione da cui non riesci a liberarti.
Il veganuary fa dimagrire?Diciamo che non è fra le ragioni per cui è stato concepito. Ma per chi si fosse posto il dubbio, l’abbiamo girato alla nutrizionista. Che ci spiega con chiarezza “L’aumento di frutta e verdura può sicuramente apportare un aumento di vitamine e sali minerali che agevolano il buon funzionamento metabolico. Inoltre, l’aumento delle fibre e dell’acqua contenuta nei vegetali contribuisce a migliorare le funzioni intestinali aumentandone la velocità del transito. Questo aumento può, da una parte ripulire e quindi portare fuori velocemente le tossine ma anche limitare il tempo di assorbimento del cibo da parte delle cellule intestinali. Va considerato anche che un cambio di stile alimentare ha quasi sempre come risultato immediato una perdita di acqua che risulta in una perdita di peso sulla bilancia. Questo però è solo un aspetto transitorio dovuto all’introduzione di uno stile diverso a cui il metabolismo non è abituato e, in questo caso specifico, all’introduzione di più acqua che favorisce il rilascio di acqua di deposito”.Ci chiediamo anche se eliminare carne e pesce di colpo, seppur per un periodo breve, potrebbe avere delle ripercussioni sul corpo, sulle nostre prestazioni lavorative o sportive. Anche in questo caso la Dott. ssa Vecchio ci aiuta a capire che un cambiamento potremmo avvertirlo. “Inizialmente potrebbe verificarsi una sensazione di stanchezza dovuta al cambio di alimentazione, di solito subito compensata dal fatto che l’alimentazione vegana contiene comunque più zuccheri che danno energia immediata e disponibile. Chi fa molto sport dovrebbe comunque prima consultare uno specialista per valutare come effettuare la sostituzione, soprattutto quale apporto proteico dovrebbe considerare e in quali alimenti lo può trovare”. La cosa interessante è che chi fa lavori di concentrazione -continua la nutrizionista- in realtà potrebbe essere favorito nel cambio, in quanto il cervello usa gli zuccheri. 
E se il veganuary ci convincesse a un cambio definitivo di dieta?"Se si opta per uno stile vegano il mio consiglio è quello di arrivarci progressivamente, passando attraverso un periodo vegetariano, facendosi accompagnare da un professionista che possa sia valutare l’adeguatezza dello stile alla situazione personale e patologica della persona, sia spiegare quali sono i limiti e le cose a cui prestare attenzione. In generale una persona vegana deve imparare a fare il conto delle proteine che ingerisce, deve imparare in quali cibi si trovano, come vanno utilizzate e cucinate. Deve imparare a non esagerare con gli zuccheri e i carboidrati. Deve considerare di integrare la vitamina B12 che si trova nelle fonti animali, e soprattutto deve imparare a non mangiare cibi industriali".In calce ai preziosi spunti della nutrizionista chiudiamo con una promessa, in questo mese vegano vi proporremo una volta al giorno una ricetta che ha la caratteristica di non contenere ingredienti di origine animale. Non si tratta di piatti bilanciati o pensati per un’alimentazione vegana, bensì di ispirazioni offerte a che vuole aderire per un giorno, una settimana o l’intero mese a questa iniziativa. Siamo laschi forse, ma pensiamo che ogni contributo sia prezioso, per tutti.
di Annalisa Musso

Condividi

LEGGI ANCHE