Attualità

Antica Osteria del Teatro | Grande cucina piccolo conto, si può.

pubblicata il 22.01.2014

La sensazione è quella di una boccata d'aria fresca: ascoltare Filippo Chiappini Dattilo che racconta la sua idea di cucina contemporanea con l'entusiasmo di un ragazzo che ha aperto bottega ieri, incurante dei tempi racchi, della crisi, della fatica, degli anni che passano e anche del braccio che da un paio di settimane tiene appeso al collo. L'Osteria all'ora di pranzo è piena, e si fa presto a comprendere il perchè.
Dopo la ristrutturazione la sala da pranzo, già resa affascinante dall'edifizio storico che la ospita, è ancora più "giusta" : penombra attorno e luci importanti sul tavolo, per veder bene quello che si mangia. Il personale di sala, lesto e preparato, si muove in sobrie divise dai colori neutri materializzandosi alla bisogna. Hai grissini a profusione, pani nel sacchetto - bellissimo - di tela grezza, e un paio di proposte irresistibili: due piatti a scelta tra una Minuta di tre gruppi da tre, e il PIATTO UNICO. Proprio così, maiuscolo come lo stinco che sazierà gli affamati. Un calice di vino nel primo menù, una birra nel secondo. Acqua a resistenza.
Cosa si mangia per 30 eurini? Un saziante nido di tagliatelle all'uovo cotte al punto e ben irrorate da un muschioso ragù di cignale. Un "cordon Bleu" di Pollo con la crema di patate: piatto classicissimo, quasi uno standard, ma baciato in fronte da una panatura da Formula Uno e da una carne saporita e setosa, evidenza di un pollo serio.
Il dolce a sorpresa è una mousse ai frutti di bosco con il suo bel crumble, e una pallina di gelato alla frutta. Caffè, acqua e un calice di Fiano Pietracupa.
Ecco: il locale pieno in ogni ordine di palchi, la gente contenta di mangiare una buona cucina plausibile; un cuoco ancora appassionato e con voglia di fare ai fornelli. T'alzi, saluti e dici: grazie.
 

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