Attualità

In UK vietati gli spot di cibo spazzatura prima delle 21

pubblicata il 09.07.2021

La guerra è dichiarata: in Regno Unito le pubblicità di cibo spazzatura in tv saranno vietate prima delle 21. La decisione del primo ministro inglese arriva dopo il divieto valido online – di cui vi abbiamo parlato in Boris Johnson dichiara guerra all’obesità e vieta la pubblicità online di junk food – e coinvolge patatine, gelati, biscotti, bevande zuccherate, hamburger e compagnia. La lotta all’obesità, una delle priorità del governo britannico – deciso almeno a contenere quella che è a tutti gli effetti un’epidemia – si combatte sui mezzi di comunicazione, il cui potere d’influenza è grande, come dimostrano le cifre investite per dello spazio sui canali principali della tv e sui social media: in Gran Bretagna l’advertising di cibo spazzatura vale centinaia di milioni di sterline all’anno. Per questo le aziende coinvolte non sono certo felici della decisione del governo, che ritengono eccessiva e sproporzionata.

Ma di sicuro delle azioni sono urgenti. Il cibo spazzatura, infatti, provoca assuefazione essendo ricco di grassi, zuccheri e sale, sostanze che accendono la dopamina, la molecola prodotta dal nostro cervello che influisce sui meccanismi di ricompensa e piacere e sull’umore. Si tratta di un meccanismo evolutivo importante, che ha spinto i nostri antenati a consumare i cibi più calorici, grazie a cui potevano far fronte ai periodi di magra. Oggi, però, questo meccanismo così funzionale è diventato un problema: nel mondo occidentale abbiamo cibo più che sufficiente, ma l’effetto dipendenza di patatine e caramelle – una trovata portentosa dei produttori – resta. E con lui, anche le conseguenze nocive per l’organismo dell’eccesso di sale, grassi saturi e zucchero, tutti elementi che giocano un ruolo importante in tante malattie oggi molto diffuse – dal diabete ai tumori – e nelle condizioni di sovrappeso e obesità.

Queste sono diffuse in particolare tra le fasce meno abbienti della popolazione, anche a causa del costo contenuto del junk food rispetto ad altri prodotti più salutari; si tratta di un nodo molto importante che i governi non possono ignorare se vogliono davvero risolvere la situazione, ma questa è un’altra storia.

Intanto a Londra i sanitari gioiscono della decisione di Johnson, dopo quella sull’advertising online e, prima ancora, dell’introduzione della tassa sulle bevande zuccherate, di cui si è discusso anche in Italia. I problemi di peso, infatti, riguardano fette sempre più importanti di popolazione – da noi 4 adulti su 10, di cui uno obeso, e nel Regno Unito si arriva addirittura a un adulto sovrappeso su 4 – e, in modo ancor più drammatico, dei bambini. A testimoniare un rapporto poco sano con la tavola e una diffusa carenza di educazione alimentare sono i numeri: da noi i piccoli in sovrappeso sono il 20,4% del totale e gli obesi il 9,4%, mentre tra i piccoli sudditi di sua maestà la proporzione complessiva è di uno ogni 5.

Proprio loro sono i più esposti alla voce ammaliante delle sirene degli spot tv, specialmente nelle fasce pomeridiane e della primissima serata. Attratti da quel che vedono durante le pubblicità del cartone animato preferito, fanno poi richieste a cui un genitore fatica a resistere. Per questo  il governo britannico ha pensato di togliere spazio ai cibi spazzatura, responsabili di tanti danni, ai quali resteranno le ore tra le 21 e le 5:30 del mattino, con eccezioni che riguardano le aziende con meno di 250 dipendenti: via libera quindi a piccole attività locali, pizzerie e pasticcerie. Una scelta che colpisce le grandi realtà, spinte così ad assumersi le proprie responsabilità. Chissà che non inizino a rendere un po’ più sani i propri prodotti.

Articolo di Silvia Granziero

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