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Prove su Strada | Tupperware, a mano con gusto

pubblicata il 11.06.2015

 La confezione degli arnesi "a mano" di Tupperware contiene quattro oggetti misteriosi. Alla prima occhiata li potresti scambiare per i pentolini di una cucina giocattolo, ma è sensazione di breve momento: al tatto i materiali danno l'idea di accuratezza, così come l'accoppiamento delle parti stampate.  Altrettanto le affilatissime lame. La familiare sensazione di cura costruttiva comune a tutta la "Roba di Tupper".

In sintesi: si tratta di attrezzi da cucina automatici, ma privi di alimentazione elettrica, che funzionano solo meccanicamente: molle, manovellismi, ingranaggi. Smontaggi immediati, pulizia rapida, peso irrisorio. Ma il funzionamento?

Mettiamo alla prova il "Moschettiere Chef" - un tritatutto di generose dimensioni - con il trito per il soffritto. Immettiamo cipolla, sedano e carota nel recipiente e proviamo: con 5 - 6 "tiri di corda" il trito è fine, con 9/10 anche omogeneo. Tempo: 30 secondi netti.

La carne: nello stesso arnese mettiamo della lonza di maiale a pezzettoni. Occorre un po' più di forza, un paio di "tiri" in più ma il risultato è sorprendente: una "tartare" perfetta, omogenea, anche bella.

Passiamo al tritatutto più piccolo Turbo Chef, un bussolotto grande come un pugno che pare perfetto per tritare erbe in quantità anche minime. Il prezzemolo è lavato e asciugato, e in una decina di strattoni è tritato alla perfezione.

Il frullatore a mano Speedy Chef, con le dodici fruste installate, monta gli albumi in un amen. Basta girare la manovella energicamente per avere in men che non si dica una neve marmorea, stabile e durevole.

In sintesi: oggetti con i quali è facile prendere la mano, facili da usare, facili da pulire. Si possono portare in viaggio, ma anche in casa non mancano il loro obiettivo. Certo non sono nati per intensi usi prolungati, ma per il lavoro di una normale cucina di casa sono una valida alternativa, veloce ed “energy saving”.

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