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Lino Maga, Emidio Pepe: miti a confronto

pubblicata il 25.02.2015

Li accomuna la decade - sono entrambi nella stagione dei quattro-vent'anni, come dicono i francesi - il vino e la coppola, che nessuno dei due abbandona nemmeno per un istante.

Per il resto non potrebbero essere più diversi: introverso e riflessivo l'uno, a spicciar parole con il lanternino, ognuna preziosa e rilasciata come si lasciano le barchette di carta nella corrente, forse. Ciarliero, travolgente l'altro, capace di vorticare motti in vernacolo stretto con digressioni sulla Settima Ave. di New York.

E' il primo incontro della loro lunga vita, non ostante le loro figure si siano stagliate chiare e forti nel panorama dell'enologia italiana per oltre cinquant'anni. I loro vini, schivi e poco inclini a gettarsi nelle braccia del primo venuto, vanno attesi, lumeggiati senza fretta.

Lino Maga ed Emidio Pepe, sono loro i protagonisti di questo incontro - che è un confronto ma non una sfida -  che impegna due annate dello stesso vino per ognuno: 2011 e 2001 per il Barbarcarlo del primo, e 2010 e 2001 del Montepulciano per Pepe. Entrambi vini che si fanno aspettare, ma con evoluzioni differenti e sensazioni differenti. Abbandoniamo la strada delle descrizioni, che rischiano di rimanere istantanee di un episodio, mentre vale la pena di vedere i punti in comune e le differenze delle coppie di vini.

Per quanto riguarda i due bicchieri più giovani: entrambi prevedibilmente ancora sospesi alla loro gioventù, entrambi già espressivi di una potenzialità, entrambi forti di carattere, entrambi riluttanti a concedersi; il Barbacarlo - pur più giovane - già abbozzato nel suo profilo, che ne corso del tempo andrà rifinendo, mentre il Montepulciano non ostante la primavera in più sulle spalle è ancora crudo, quasi la sinopia del vino che sarà: ne intravvedi il contorno, ma non puoi indagarne che la superficie.

Per i due bicchieri più maturi invece, entrambi manifestano una chiarezza di espressione mirabile, e una aspirazione alla longevità. Burbero ma gentile nel cuore il Barbacarlo, asciutto di una severità quasi astratta il Montepulciano.

Bevute pensierose, verrebbe facile da dire: ma immaginandole con un modesto sforzo compagne di tavolo, allora le vedresti a vuotarsi rapidamente bicchiere dopo bicchiere. Contagiose come la personalità dei loro demiurghi, irripetibili come le loro storie.

NdA.: Per chi non lo sapesse il Barbacarlo è un vino rosso prodotto nell'Oltrepò Pavese nei pressi di Broni esclusivamente dall'Azienda Agricola di Lino Maga con un 50% circa di Croatina e il saldo di Uva Rara e Ughetta, con uno spruzzo di Barbera. Emidio Pepe invece produce i suoi vini a Torano, in Abruzzo, e produce il suo Montepulciano in purezza. Entrambi adottano una viticoltura rispettosa e una vinificazione artigianale, scevre da pratiche invasive.

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