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In Viaggio con Quattroporte | La neve per enne.

pubblicata il 07.02.2014

Guardo fuori: nevica fitto. Nevicava fitto a Livigno, sul Gallo, sul Foscagno, a Bormio. Ieri il sole ha fatto capolino sui pendii di Chiusa e sulle penombre di Faedo: a Vipiteno era pioggerellina. Insomma un Winter Tour con i controfiocchi, con la supermaggiorata Quattroporte a scarrozzare il cronista su è giù per le montagne: ad eccezione delle nebbie di Gufidaun e dei verdi pascoli di Barbiano, tutto il resto è bianco-bianco.
Una pausa a Trento per guardare gli affreschi ripuliti, una salutone a Nettuno via, verso la Val Venosta e il confine. Ci vuole il Q4 oggi per affrontare con il sorriso le strade tenute in ordine miracoloso dagli svizzeri, e quelle un po' più così nella Zona Franca: poi si rimette l'uovo tra la suola e l'acceleratore per issarsi ai 2.205 metri del passo Eira, ancora aperto.
Tavole d'eccezione, una di seguito all'altra. A Sterzing - Vipiteno non c'è solo yoghurt, ma anche il mini-locale con la micro-cucina di un grande funambolo dei fornelli. O meglio, delle piastre, che qui l'unica fiamma che arde - oltre a quella della ragione sociale - è quella della passione di Burkhard Bacher che contamina il suo essere tirolese con i viaggi e le esperienze in Asia: essenze e profumi d'oriente a profusione. Poco più a sud, arrampicandosi sul fianco della valle Isarco, ecco la raccolta stube di Thomas Haselwanter, cuoco di mano e di mestiere sopraffini. All'Unterwinter anche bei maritaggi con i vini a cura di Cornelia, e una generale sensazione di leggerezza non ostante i piedi siano ben saldi nelle dinamiche altomontane.
Il sole accompagna la risalita verso Tesimo, dove si incrocia uno dei locali più belli dell'Sud Tirolo, Zum Löwen. Nemmeno un grammo di calore tradizionale disperso dagli inserti di vetro e acciaio, che infondono una luce liquida e brillante a legni e pietre: quasi un biglietto da visita per la cucina granitica e sopraffina di Anna Matscher. Giusto il tempo di un caffè per scendere a valle per salutare il Mago Merlino di Faedo: Mario Pojer strappa cinque minuti dal suo orologio che diventano subito due ore. Affabulatore contagioso, racconta di invenzioni e scoperte, delusioni trasformate in successi dalla testardaggine, dalla ricerca continua e dal furore inesausto. A parte un paio di labbrate dal nuovo Traminer e dall'Essenzia più concentrato di sempre non si assaggia, che aspettano ancora due o tremila curve prima di Trento. Due passi attorno al Duomo e gli assaggi allo Scrigno, dove un ambiente antico, ma antico vero, ospita la cucina di sicurezza di Alfredo Chiocchetti.
Sveglia presto per qualche foto tutt'attorno e si risale fino al confine con la Svizzera. Tanta neve, di qua e di là dal Tunnel che conduce a Livigno allo Chalet di Mattias Peri. Un menù tutto-whisky per trovare e superare i propri limiti.
Poi l'avventura vera: due passi oltre duemila metri con neve fresca, e una nevicata abbondantissima, questa sera all'Aprica. Domani si torna, forse.

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