Attualità

Crisi alimentare in Kenya: gli effetti del lockdown sulle baraccopoli a Nairobi

pubblicata il 27.07.2020

È passato un anno da quando Il Cucchiaio d’Argento ha sostenuto con entusiasmo la voglia di giovani aspiranti chef kenioti di cimentarsi con la cucina italiana, dando vita a Ricette di Bontà, la prima edizione di una speciale gara ai fornelli. I protagonisti erano alcuni degli allievi della Alice Italian Food Academy di Nairobi, la scuola professionale creata dalla ONG Alice for Children per permettere ai ragazzi delle baraccopoli di impare un mestiere e di avere quindi una chance per un futuro migliore.

Una bella iniziativa che purtroppo nel 2020 non potrà avere luogo a causa del Coronavirus, che ha colpito anche il Kenya. Il Paese africano, pur non vivendo la stessa tragica situazione di altri stati nel mondo - Italia compresa - in termini di contagi e vittime, è stretto in un lockdown che fa paura tanto quanto il virus, se non di più. Come mai? L’imposizione di non poter uscire di casa, in tandem con la chiusura della scuole fino a gennaio come provvedimento precauzionale, sta avendo come conseguenza una crisi alimentare sempre più allarmante per quella fascia di popolazione che già viveva in povertà negli slum, contando solo su qualche lavoro occasionale sottopagato. I bambini non andando più a scuola - come ci spiegano gli operatori di Alice for Children che nelle baraccopoli di Dandora e Korogocho si occupano anche di istruzione in due istituti fondati dalla stessa ONG - non solo non hanno più la possibilità di studiare, ma neppure quella di mangiare; gli istituti scolastici garantivano ai piccoli anche un pasto completo, molto spesso l’unico della giornata. 

Alice for Children in questo momento è quindi impegnata in un nuovo progetto, chiamato #famiglie, che ha come obiettivo distribuire pacchetti alimentari, dare una copertura medica qualora ce ne fosse bisogno e attivare programmi di microcredito per avviare o sostenere attività lavorative. A oggi, le famiglie che vengono supportate sono 100 (per un totale di circa 500 persone), considerate le più bisognose di aiuto. Ora, la priorità su tutte è quella di assicurare il cibo necessario alla sopravvivenza, per superare questa difficile situazione e poter nuovamente rivolgere lo sguardo al futuro.  

Se volete conoscere maggiori dettagli sul progetto e per chi fosse interessato a sostenerlo con una donazione, basta andare sul sito di Alice for Children

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