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Lo chef Luigi Taglienti vince il premio Best Vegetable Restaurant

pubblicata il 22.09.2020

Il suo ristorante stellato Lume di Milano non ha ancora riaperto dopo il lockdown: chissà che sia di buon auspicio il premio allo chef Luigi Taglienti come Best Vegetable Restaurant 2020, che ha vinto all'interno dei We’re Smart® Awards. Riconoscimenti ideati dall'omonima guida belga dedicata alla ristorazione green che ogni anno investe personalità, progetti e ristoranti che puntano alla valorizzazione della cucina vegetale in tutto il mondo. Dare alle verdure uno spazio inedito all'interno dei propri menu è una sfida che molti ristoranti stanno affrontando con passione e creatività: in un post su Facebook del 24 gennaio, proprio il Lume pubblicava una fotografia (quella che vedete qui sotto) con protagonista un piatto dove una foglia di verza si trasformava in una rivisitazione della crêpe suzette, presentandola così: "Sfoglia di verza, salsa all'arancia, grand marnier, erbe aromatiche. Il non plus ultra dei dessert dei primi del 900 reinterpretato dalla fervida immaginazione del nostro chef Luigi Taglienti. La classica crêpe suzette diventa ispirazione per amplificare la proposta vegetale del nostro grandessert". 

Tra le diverse categorie premiate - quella di Taglienti era dedicata agli chef e ristoranti all'interno del proprio Paese - c'è anche quella dei migliori ristoranti vegetariani al mondo: e non può che far piacere vedere i nomi di altri due italiani. Sono il ristorante Piazza Duomo di Alba, che conquista il 4° posto e il ristorante Joia di Milano, al decimo.  

Questo quanto dichiarato dal fondatore di We're Smart®, Frank Fol a proposito dei ristoranti made in Italy: "L'Italia è il paese degli ortaggi ed Enrico Crippa (Piazza Duomo) ne rappresenta perfettamente lo spirito. E’ più che evidente che nelle sue creazioni parte dalla verdura per poi pensare al corretto abbinamento non solo di gusto ma anche nutritivo. Pietro Leeman e il ristorante Joia – prosegue Fol –  incarnano l’alta cucina vegetariana nel Belpaese: tutto ciò che è vegetale non ha segreti in questo "vecchio tempio". Infine, Luigi Taglienti: ci ha conquistato con la sua cucina creativa alla cui base ci sono prodotti di qualità che vengono coltivati in modo etico e sostenibile».

Se siete curiosi, questa è la classifica dei ristoranti, che vede in vetta il lussemburghese La Distillerie dell'head chef René Mathieu

  1. La Distillerie (Bourglinster, Lussemburgo) - Chef René Mathieu 
  2. Vrijmoed (Gent, Belgio) - Chef Michaël Vrijmoed 
  3. Bord’eau (Amsterdam, Paesi Bassi) - Chef Bas van Kranen 
  4. Piazza Duomo (Alba, Italia) - Chef Enrico Crippa 
  5. L’Oustau de Baumanières (Les Baux-de-Provence, Francia) - Chefs Jean-André Charial e Glen Viel 
  6. L’Arpège (Parigi, Francie) - Chef Alain Passard 
  7. Graanmarkt 13 (Anversa, Belgio) - Chef Seppe Nobels 
  8. HumusxHortense (Bruxelles, Belgio) - Chef Nicolas Decloedt 
  9. Arabelle (Marcin, Belgio) - Chef Arabelle Meirlan 
  10. Joia (Milano, Italia) - Chef Pietro Leeman 

E questa quella dei ristoranti all'interno del proprio Paese, dove compare Taglienti per l'Italia:

  1. Belgio: Bon Bon, Bruxelles 
  2. Canada: Langdon Country House, Ontario  
  3. Danimarca: Geranio, Copenaghen  
  4. Finlandia: Grön, Helsinki  
  5. Francia: Le Clos des Sens, Annecy  
  6. Italia: Chef Luigi Taglienti, Milano 
  7. Giappone: Inua, Tokyo  
  8. Paesi Bassi: De Nieuwe Winkel, Nijmegen  
  9. Perù: Statera, Lima 
  10. Russia: Giardino dei Gemelli, Mosca  
  11. Spagna: Gatblau, Barcellona  
  12. Regno Unito: Lyle's, Londra  
  13. Stati Uniti: Eleven Madison, New York  

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