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9 cibi fermentati da conoscere e assaggiare

pubblicata il 28.04.2022

Da qualche anno interesse e curiosità per la fermentazione sono in aumento, anche al di là dei prodotti della tradizione italiana, come birra, salumi e yogurt, abbracciando la cucina etnica e la sperimentazione. 

La fermentazione è un procedimento antichissimo, impiegato per conservare i cibi più a lungo dopo essere stato scoperto per caso assaggiando della frutta che ha superato il punto di maturazione: così – semplificando  – è nata l’arte della vinificazione. Il caso ha lasciato il posto a tentativi e approfondimenti, che hanno condotto a un processo che, attraverso una crescita microbica controllata, trasforma la composizione stessa dei cibi. È qualcosa di così buono ed efficace che in tutto il mondo si fermenta, con risultati interessanti per gusto e proprietà. Secondo le ricerche, infatti, i cibi fermentati contengono probiotici come i batteri dell’acido lattico, che facilitano la digestione, rafforzano il sistema immunitario e sembrano avere persino proprietà antitumorali.

Nonostante non si sia ancora arrivati a risultati univoci e definitivi, gli studi riscontrano benefici anche per l’umore, poiché i batteri della fermentazione sostengono la serotonina, che stabilizza l’umore, controlla l’ansia e regola il sonno. I cibi fermentati potrebbero avere persino un ruolo nella prevenzione e nel trattamento di allergie, dermatiti ed eczemi, mentre alcune ricerche suggeriscono la riduzione dell’incidenza di diabete di tipo 2, ipertensione e sindrome metabolica. Complessivamente, comunque, sono molti gli aspetti interessanti e curiosi del magico mondo dei cibi fermentati, che sono davvero tanti e vari, da quelli più noti ai più esotici. Eccone alcuni.

1. Kefir

Il kefir è una bevanda fermentata di origine centroasiatica e caucasica, prodotta a partire da colture di batteri che si presentano come dei grani biancastri; questi sono di ceppi diversi a seconda che si tratti di kefir d’acqua o di latte. Nel primo caso i grani vengono immersi in acqua, assieme a un dolcificante naturale, con il risultato di produrre una bevanda dissetante e leggermente frizzante. Il kefir di latte, invece, produce una sorta di yogurt piuttosto liquido. In ogni caso, contenendo diversi ceppi di lieviti e batteri e molti minerali e vitamine, il kefir ha svariati benefici, ma soprattutto è piacevole e rinfrescante.

2. Pane con lievito madre

Torniamo a casa nostra con il classico, fragrante pane a lievitazione naturale – con pasta madre o lievito madre liquido – frutto, anche in questo caso, di una scoperta fortuita del magico effetto di bollicine che si formano dalla mescolanza di farina e acqua. In questo caso, il pane viene lasciato fermentare a lungo grazie ai batteri lattici e ai lieviti presenti nella farina, nell’acqua e nell’ambiente circostante: questo tipo di lievitazione, che negli ultimi anni ha visto una rinnovata fortuna, comporta, quindi, l’intervento di batteri lattici e diversi lieviti, che garantiscono al pane una migliore durata, una più semplice digestione, ma anche un profumo e un gusto irresistibili. Gli aspiranti panificatori devono studiare un po’ di teoria, per questo non si devono perdere il nostro Come si fa il lievito madre in casa. La ricetta e i consigli di Davide Longoni, maestro panificatore. E poi è l’ora di mettere le mani in pasta! 

3. Kimchi

Il kimchi è un piatto tradizionale coreano a base di cavolo cinese salato e fatto fermentare per alcuni giorni o settimane assieme a una pasta a base di peperoncino, zenzero, aglio e altre spezie, assieme a una spruzzata di salsa di pesce. Piccante, pungente e particolarissimo, può sembrare lontano dal nostro gusto e dalle nostre abitudini, ma resta interessantissimo da provare. 

4. Crauti

Una versione di cavolo fermentato che ci è molto più famigliare sono i Sauerkraut – o crauti – prodotti con cavolo cappuccio tagliato a striscioline che, fermentato, assume un gusto acido e forte. Noti come un piatto tedesco, i crauti sono in realtà molto diffusi nelle cucine tradizionali di molti paesi dell’Europa centro-orientale, dalla Polonia ai Balcani passando per Trentino e Friuli-Venezia Giulia. 

5. Tempeh

Molto popolare in Asia – sembra che le origini più antiche siano da rintracciare in Indonesia –  il tempeh si è diffuso da noi, impiegato dalla cucina vegana come versatile sostituto della carne. Tradizionalmente viene prodotto con fagioli di soia gialla – anche se può essere preparato con qualsiasi legume – che, compattati e fatti fermentare, risultano in un panetto dal gusto delicato che ricorda vagamente i funghi e le noci, e che grazie alla fermentazione è molto digeribile. 

6. Kombucha

Il Kombucha è un’altra bevanda che in Italia suscita da qualche tempo grande interesse. Si prepara a partire da tè zuccherato e da una particolare coltura di lieviti e batteri chiamata SCOBY, cioè Symbiotic Culture of Bacteria and Yeast (Coltura simbiotica di batteri e lieviti). Il risultato è una bevanda leggermente frizzante, fresca e gustosa, ricca di antiossidanti, polifenoli e vitamine del gruppo B. Per sperimentare in prima persona, vi abbiamo fornito una comoda guida su Come preparare il kombucha in casa.

7. Kvas

Un’altra bevanda fermentata arriva direttamente dall’Europa orientale ed è nota come “birra di pane”. Viene infatti prodotta a partire da pane nero o di segale, ma anche semplici cereali come segale, grano o orzo, oppure ortaggi come le barbabietole, a cui vengono aggiunti zucchero o frutta e, a piacere, altri aromi ed erbe per insaporire. Gustoso e rinfrescante grazie alla moderata frizzantezza, il kvas può essere preparato anche in casa. 

8. Cetriolini

Se, come testimoniano un giro in un mercato tradizionale o in una casa dei nonni di qualsiasi regione dell’Europa orientale, qualsiasi ortaggio e frutto può essere fermentato e conservato in coloratissimi barattoli di vetro, alcune verdure fermentate hanno decisamente più fama di altre. È il caso dei cetriolini, da non confondere con quelli sottaceto, con cui hanno in comune il gusto acidulo e una croccantezza irresistibile, ma rispetto a cui sono più laboriosi da preparare, ma anche più soddisfacenti e benefici per la salute.

9. Tepache

Il tepache (noto anche come chicha) è una bibita fermentata messicana, realizzata a partire dall’ananas. Speziato e leggermente alcolico, il tepache è caratterizzato da un gusto fresco che si presta bene a essere usato nelle bevande estive, anche mischiato ad altri ingredienti, per insoliti cocktail esotici.

La lista potrebbe continuare a lungo, perché ogni cultura ha i suoi fermentati; se questa prima rassegna vi ha incuriositi, è il momento di sperimentare, perché il procedimento della fermentazione è semplice da replicare a casa e sicuro, purché sia fatto a regola d’arte. Ricordate che si tratta di alimenti, non di farmaci miracolosi né di pozioni magiche, e che, anzi, esagerare può comportare effetti indesiderati come mal di testa o gonfiore. Un consumo moderato e pochi semplici accorgimenti, comunque, sono gli ingredienti di un viaggio di scoperta appassionante.

Silvia Granziero

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