Gnocchi con la fioretta

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INGREDIENTI

PROCEDIMENTO

Castelvecchio è una delle otto frazioni di Valdagno. Lì sono nato, all’ombra dello stabilimento Marzotto, 37 primavere fa. E a Castelvecchio passo le mie estati da 37 primavere. Son passato di lì in pannolino, con i calzoncini corti, con le t-shirt XL. Ho saltato solo qualche anno, quando l’adolescenza e gli ormoni mi rendevano troppo ribelle per passare il tempo in famiglia.
Ancora adesso ci trascorro circa un mese, perché è il luogo ideale per far capire agli eredi che il latte viene dalle tette delle vacche, che l’uovo esce dal culo delle galline e che le patate crescono sottoterra.
Mangiamo nello staloto del mas-cio - la stalla del maiale - e dormiamo nella tesa - il fienile - del nonno, ovviamente opportunamente ristrutturati. Un totale di 40 metri quadri, che sono pure troppi quando passi la giornata fra la corte e l'orto.
Quattro sono gli appuntamenti immancabili durante la permanenza a Castelvecchio: il burro fatto a mano con la panna delle vacche dello zio, le frittelle con i fiori di zucchina, la produzione della Cocconserva e gli gnocchi con la fioretta.
La fioretta è la ricotta liquida, ancora ricca di siero, che andiamo a prendere al caseificio Cooperativo di Altissimo. Ma solo su prenotazione, ché va a ruba. La si può sostituire con la ricotta allungata con il latte, ma non è la stessa cosa. E gli gnocchi che da essa si ricavano sono il piatto tipico di Recoaro, con la sua stuola di estimatori, la sua immancabile Confraternita e le millemila varianti del caso.
Per farli alla Cocco's way prenderete un litro di fioretta e la farete addensare aggiungendo poco alla volta circa 650 grammi di farina. Dovrete ottenere un impasto liscio ma compatto, a cui aggiungerete sale a piacere, un uovo e un sospiro di noce moscata. Con un cucchiaio o due ricaverete gnocchetti - o quenelle, direbbero quelli bravi - da tuffare in acqua bollente. Nel frattempo farete andare in un padellino del burro burro, da tirare al color nocciola, e una manciata di foglie di salvia dell’orto, da far diventare croccanti.
Quando gli gnocchi verranno a galla saranno già pronti, quindi li scolerete per bene e li condirete con abbondante burro nocciolato e salvia e una bella grattugiata di ricotta affumicata.
In tavola caldissimi, compenserete con il Gambellara Classico Sarò di Cristiana Meggiolaro. Freschissimo.

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