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Volare in Champagne da Roederer: Blanc de Blancs 2005... e questo è solo l'aperitivo

pubblicata il 08.06.2012

Succede che una mattina ci si deve svegliare all'alba per prendere un aereo, e sentendo il suono della sveglia si pensa che forse non si può essere più felici di così.  Il volo ha destinazione Reims e, indubbiamente, si tratta dell'effetto della imminente gita in Champagne. Una terra meravigliosa e unica al mondo, dove si produce con una tradizione centenaria fatta di uomini, di cielo e di terra un vino che brilla come l'oro e le stelle. Roederer tra i grandi è una delle ultime Maison indépendante & familière che possono ancora fregiarsi dell'appellativo "Champagne de propriétaire": oltre a loro restano proprietà puramente in mano alle famiglie - senza quote cedute a banche o gruppi di investitori - le Maison Bollinger e Pol Roger. Questo aspetto apparentemente trascurabile, unito al fatto che Roederer è proprietaria di oltre 200 ettari di vigne nei più pregiati comuni Grand Cru della Montagne de Reims e della Côte des Blancs, è la chiave del successo di uno stile, il segreto di essere gli unici a decidere indipendentemente le strategie, i tempi della vendemmia, le scelte di vinificazione, l'assemblaggio dei cru, e con essi le sorti di ogni bottiglia. Una giornata in Champagne accolta  nelle cantine e nella casa di famiglia di una Maison di tale lignaggio è certamente un privilegio ed una emozione fortissima, che forse pretende di sedimentare nel cuore e nella mente prima di essere raccontata. Penso alla scintilla nel dolce e intenso sguardo ritratto nelle stampe di Camille Orly-Roederer, nonna dell'attuale proprietario Frédéric Rouzeaud e vedova di Léon-Orly Roederer che dal 1932 al 1975 con la sua guida decisa ha salvato le sorti della Maison dalle turbolenti vicende di inizio secolo in una europa afflitta da Guerre e crisi, e non posso non notare una somiglianza con il calice che ha fatto da aperitivo alla visita alla cave. Si fa largo la profonda consapevolezza che il Blanc de Blancs 2005 sia frutto nato dal sedimento di decenni di storia di uomini, di famiglia, di terre e di sogni sotto il cielo di Francia. Esso racchiude quasi simbolicamente la delicatezza, l'eleganza e lo stile di una donna che ha contribuito in modo determinante a rafforzare le radici di una vite che oggi prospera con uno stile inconfondibile fatto di ricercatezza e di classe. Potenza dello Chardonnay, che si fa creta malleabile tra le mani dell'uomo pur mantenendo tratti riconoscibili di rara finezza. Un calice intenso che arriva dalle vigne di Le Mesnil e Avize con un leggero tocco delle uve di Cramant. Naso di fiori freschi e ricchi con note agrumate gentili e la suggestione del mandorlo in fiore. Sorso suadente tra un'armonia di gocce d'oro mature, cedro candito e nocciole appena tostate, intenso di freschezza e spunto minerale. Un portamento di rara eleganza... e questo è "solo" l'aperitivo...

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