Attualità

Vino e cola: si può fare

pubblicata il 27.06.2013

Quand'ero giovane e ancora inesperto, c'erano due miscugli che mi divertivo a fare e a bere: Coca Cola e birra o Lemonsoda e birra. C'erano ancora le bottiglie di vetro con vuoto a rendere ed erano ancora lontani i tempi in cui avrei iniziato ad esplorare il mondo dell'enogastronomia. Io mi godevo felice i miei esperimenti. Scoprii solo anni dopo che il mescolare limonata (ma anche gazosa) e birra è un'usanza tutta tedesca che prende il nome di Radler, e con la quale è facile imbattersi anche da noi: basta frequentare il Trentino, l'Alto Adige, il Lago di Garda o la zona di mare del Veneto per trovare questa bevanda in quasi tutti i menu, oppure frequentare qualche supermercato ben fornito per portarsi a casa qualche lattina già pronta. Di norma la Radler viene facilmente tollerata da noi italiani. Anzi, ha una buona quantità di estimatori. Quello che ci è più difficile da digerire è invece l'usanza tutta spagnola di mescolare il vino con la cola. Si tratta del calimotcho (in catalano calimotxo), la bevanda della festa, del divertimento, nata nei Paesi Baschi e poi diffusasi in tutta la Spagna. Vien da sè che il vino normalmente utilizzato è di bassa qualità, dovendo andare incontro a un matrimonio tutt'altro che allettante con la cola. Oggi il calimotcho è una realtà anche in bottiglia, ma non viene dalla Spagna. Ad imbottigliarlo ci hanno infatti pensato i francesi della Haussmann Famille. Nasce così il Rouge Sucette, una bibita formata per il 75% da vino rosso e per il rimanente 25% da acqua, zucchero e aroma di cola, che sarà messa in commercio a partire dai primi giorndi di luglio a un prezzo al dettaglio di 2,95 euro. Entusiasta del risultato ottenuto l'azienda produttrice, che consiglia di servirla ghiacciata per gustare al meglio il bilanciamento fra l'amaro del vino e la dolcezza della cola. Quello dei vini aromatizzati è un business in forte espansione in Francia, con una previsione di vendita di 30 milioni di bottiglie nel corso del 2013. Un mercato che raddoppia le vendite di anno in anno e che fa gola a molti. A farla da padroni al momento i rosè aromatizzati alla frutta, che iniziano a raccogliere anche i primi riconoscimenti ufficiali, come la medaglia d'argento assegnata nel corso del Concorurs Agricole de Paris alla Maison Bigallet. Un modo nuovo per approcciare i più giovani ed educarli a un futuro da appassionati di vino, dicono. Verso nuove, gloriose bevute.

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