Attualità

In viaggio tra i vini rossi più antichi d'Italia da degustare durante le feste (e non solo)

pubblicata il 14.12.2023

Dal Barolo al Chianti Classico; dal Brunello di Montalcino al Nero d’Avola: il viaggio tra i vini rossi storici italiani è una scoperta di tradizioni millenarie e braccia operose mosse da passione. Storie di famiglie e vigneti che hanno contribuito a rendere la penisola uno scrigno enologico noto in tutto il mondo.

Il tour della redazione di Cucchiaio con Svinando, enoteca online che offre più di 3000 vini, spirits e birre per appassionati, parte dal Piemonte, nella zona delle Langhe, paradiso per gli amanti di rossi pregiati e voluttuosi, seducenti e potenti. Tra i filari di Barolo e Barbaresco, abbracciati da borghi pittoreschi e colline spettacolari, i rossi rubini invecchiano per anni in botti di legno. Sviluppano strutture e tannini setosi, sentori di rosa e di frutta rossa e candita. Bottiglie importanti, come il Barolo DOCG Cannubi 2018 o il Barolo DOCG "Vigna La Rosa" 2017 di Fontanafredda, da portare sulla tavola delle Feste, da accompagnare ad agnolotti e gran bollito misto con i bagnet ross e verd.

Altra meta iconica per i grandi rossi italiani, l’Oltrepò Pavese, storica zona vocata alle molteplici declinazioni di vini diversi. La croatina autoctona dona intensità e profumi alla Bonarda, alla Barbera e al Buttafuoco Storico, simbolo delle colline di Broni, Canneto Pavese, Castana, Cigognola, Montescano, Stradella e Pietra de’ Giorgi, dove il clima abbastanza freddo in inverno, ma caldo e ventilato in estate, e l’esposizione ideale delle vigne al sole garantisce la maturazione graduale e completa dei grappoli. Vini perfetti per i grandi salumi del territorio, per le paste ripiene di brasato, gli stracotti e gli arrosti.

Il viaggio prosegue nel cuore del Paese. Sulle colline più famose e rigogliose del Chianti, dove crescono uve a bacca rossa uniche come il Sangiovese. Diventano etichette dal leggendario marchio “Gallo Nero” dal 1384. Quello del Chianti Classico è il primo consorzio di vini in Italia, una tradizione radicata sul territorio, tanto da fondersi con lo stesso. Rossi dal gusto rotondo e armonico, come il “Pèppoli” Chianti Classico DOCG 2022 o la Magnum "Villa Antinori" Chianti Classico Riserva DOCG 2020. Bottiglie perfette da mettere sotto l’albero, o da portare in tavola in accompagnamento, oltre alla classica Fiorentina, a crostini di fegatini, anatra arrosto e cappone ripieno.

Rimaniamo nella Toscana Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, tra borghi medievali e filari di cipressi che delimitano dolci pendii. La Val d’Orcia non è soltanto una cartolina, ma è il paradiso per le papille gustative e il regno del Brunello di Montalcino. Un’ottima bottiglia da stappare o regalare? Il Brunello di Montalcino DOCG Pian delle Vigne, Antinori Tenuta Tignanello. Spingendosi a sud, in provincia di Grosseto, quasi al confine con il Lazio, si versa nel bicchiere il profumato Morellino di Scansano, un vino di pronta beva, che piacerà facilmente.

Prima di approdare a Sud, sosta nel polmone verde d’Italia. L’Umbria è puntinata da meravigliose tenute che producono ottimi rossi. Uno su tutti: il Montefalco, rosso di struttura, intenso e corposo, che prende il nome dall’omonimo borgo in cui si produce. L’assaggio merita la sosta di gusto lungo la rotta Assisi - Spoleto - Gubbio. Ideale l’abbinamento con i piatti della tradizione come i cappelletti ripieni di cappone o piccione.

Scivoliamo in compagnia di Svinando, con cavatappi alla mano, verso il tacco dello Stivale. Il Primitivo di Manduria è il rosso iconico dell'area a sud-est della provincia jonica tarantina. Tendente al violaceo, come il nettare che i Greci portarono in Puglia oltre duemila anni fa. Fruttato e vellutato, con sentori di ciliegia, marasca, prugna, ribes, cassis, fico secco. Intenso e avvolgente, conquista al primo assaggio.

Ultima tappa in Sicilia, con il re dei rossi: il Nero d’Avola, vitigno a bacca nera che copre 15 mila ettari tra le contrade siracusane di Noto e Pachino, e le province di Agrigento, Trapani e Palermo. Potente e vigoroso, accompagna piatti ricchi, formaggi stagionati, carni alla brace, e sontuosi arrosti. Ottimo il rapporto qualità prezzo di bottiglie come il "Sherazade" Nero D'Avola Sicilia DOC 2021 di Donnafugata o come il biologico Nero d'Avola DOC 2019 di Nicosia, che chiude questo viaggio tra i grandi rossi italiani, simbolo di tradizioni e passioni secolari. Le stesse tradizioni che si ritrovano sulle tavole natalizie, che ci auguriamo di aver reso ancora più ricche grazie ai consigli di Svinando, guida di questo tour di etichette iconiche da abbinare ai sontuosi piatti delle Feste.

Condividi

LEGGI ANCHE