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Platinum Pudding: il dolce per il giubileo della regina Elisabetta che ha incuriosito tutti

pubblicata il 21.06.2022

Vi raccontiamo in cosa consiste il Platinum Pudding il dolce per il giubileo della regina Elisabetta che ha incuriosito tutti.

Per giorni non si è parlato d’altro che del giubileo della regina Elisabetta d’Inghilterra, dell’asset della famiglia reale, del discorso così amorevole del principe Carlo nei confronti di “Vostra Maestà mammina…”, e della golosissima zuppa inglese al limone e amaretti scelta come dessert per le celebrazioni ufficiali. Un platinum pudding prezioso, la cui ricetta ha passato una selezione agguerrita tra ben 5 mila candidati pasticceri o aspiranti tali, invitati a stupire i palati dei Royals. Un vero e proprio concorso nazionale vinto per il ricordo quasi proustiano evocato. Il pudding per l’anniversario di platino di queen Beth, infatti, lo ha pensato una copywriter, Jemma Melvin di Southport, che dopo un’accurata ricerca sulle preferenze e i gusti della regina, è arrivata a leggere di quel delizioso lemon posset servito agli invitati al banchetto di nozze tra Elisabetta e il principe Filippo, il 20 novembre 1947 a Westminster.

Platinum Pudding: il dolce di queen Beth per il giubileo

Il pudding contest, come ogni elemento che ha caratterizzato l’organizzazione del giubileo della regina, non è stato cosa da poco. Giornate di meeting, deliberazioni su strati, ganache, creme. Voti assegnati da volti noti della tv britannica, chef e pasticceri, riuniti a decretare il dolce ufficiale. Ad aver convinto la giuria -composta tra gli altri da: Dame Mary Berry, il pastry chef di Fortnum & Mason's, Rahul Mandal, la giudice di Masterchef, la baker Jane Dunn, Roger Pizey, l'ex vincitore dell'edizione inglese di Bake Off, e la critica gastronomica, massima esperta di dessert, Regula Ysewijn- è stata proprio la Melvin arrivata in cima al podio dei tre finalisti.

Il nome originale del dolce con cui si è presentata Jemma Melvin, che aveva intenzione di creare un vero pudding per il popolo che potesse piacere a tutti non solo alla regina, era Lemon Swiss Roll and Amaretti Trifle, studiato con la preziosa collaborazione della nonna, una vera fanatica della zuppa inglese, di cui questo dolce è lontano e aggraziato parente. Non un dettaglio casuale: la ricetta, infatti, doveva essere pop (era tra i requisiti per partecipare al concorso, ndr), quindi da poter replicare anche a casa senza particolari abilità tecniche o ingredienti costosi. “Ho scoperto che la regina aveva voluto un dolce al limone per il suo matrimonio, quindi ho deciso che il budino doveva essere basato su quel sapore -ha spiegato la Melvin- Anche a mia nonna piaceva molto, quindi tutto si è semplicemente sposato nel piatto.”

 

Strati di bontà: limone, amaretto, mandarino e panna fresca

Veniamo alla composizione del platinum pudding, step by step, e strato dopo strato. Un dessert dai sapori mediterranei, che profuma di agrumi e di delicata dolcezza. Gusto armonico e raffinato, con note acidule e particolarmente “british”. Il cucchiaio di Her Majesty ha affondato in strati di pan di spagna al lemon curdgelatina St. Clement's (avete presente un giardino di fiori d’arancio? Ecco: la gelatina della pasticceria anglosassone è questo!), crema pasticcera al limone, amaretti, coulis di mandarino, panna montata freschissima, e guarnizione di amaretti e cioccolato scultura (ad Elisabetta piace fondente, ma questo era bianco).

Platinum Pudding: la ricetta ufficiale per sentirsi regina con un dessert

La ricetta del dolce per i 70 anni di regno di Elisabetta II non è ovviamente segreta, anzi, finirà nei preziosi archivi delle cucine della monarchia. Chi volesse preparare a casa il pudding reale dovrà sfornare un soffice pan di spagna da alternare a strati di lemon curd (preparata con 4 tuorli, 135 g zucchero, 85 g burro salato, la buccia di 1 limone e 80 ml del suo succo), gelatina St.Clement's (si ottiene con 6 fogli di colla di pesce, il succo di quattro limoni e tre arance, e 150 g zucchero), crema pasticcera al limone, e coulis di mandarino (andrà bene anche una glassa preparata con il succo di quattro mandarini da caramellare nello zucchero). L’opera monumentale non è ovviamente finita: a questo punto si cosparge di panna montata fresca, amaretti sbriciolati, mandorle tostate tritate, cioccolato bianco e canditi di arancia, cedro e mandarino. Gli strati si possono assemblare direttamente in una coppa in vetro, in modo da apprezzare l’alternanza di colori e texture.

I piatti simbolo della Royal Family

Che il pudding del giubileo vada ad arricchire il menù dei Royals è cosa certa. Ma quali sono gli altri piatti iconici della monarchia britannica? La Victoria Sponge Cake, grande classico dei garden party di sua Altezza, ossia una sorta di chiffon ripiena di crema al burro o panna montata e marmellata di fragole, da accompagnare al tè delle cinque (earl grey al latte, se possibile, come preferisce la regina); il tacchino di Natale farcito e accompagnato da cavoletti di Bruxelles e carote, o il Coronation Chicken, il pollo dell'Incoronazione della regina. Un piatto, quest’ultimo, creato da Rosemary Hume, fondatrice della prestigiosa scuola di cucina londinese, Cordon Bleu, che servì ai 350 invitati al banchetto una sorta di insalata di baked chicken, ossia di pollo bollito freddo, con salsa al curry e maionese, accompagnato da riso e verdure. Voi direte: un banale pollo al curry freddo e del riso basmati? Non per quei tempi: correva l’anno 1953, e il tocco speziato e parecchio esotico fu sorprendente e nuovo per teste coronate ed autorità che decretarono il successo di un altro royal dish.

Eleonora Lanzetti

Fonti

Opening image cortesy of BBC News

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