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In mezzo al mare e con un menu degustazione da 500 euro a testa: l’incredibile storia del ristorante Iris

pubblicata il 22.08.2023

Milioni di visualizzazioni e migliaia di commenti su Instagram e TikTok per il curioso esperimento della chef Anika Madsen. È in Norvegia, e ricorda un inquietante film con Ralph Fiennes

Nell’estate degli scontrini impazziti, dei 60 euro per due caffè, del supplemento per farsi dividere un toast a metà, avere un piattino in più, dare da bere al cane, usare la toilette (questa è inventata, ma non si sa mai), in Italia non si discute molto del ristorante Iris di Hardangerfjord. È un peccato ma è comprensibile: anche se sui social ne parlano tutti, nessuno ne mostra uno scontrino. Non succede perché sarebbe probabilmente uno scontrino da 1000 euro. Per due persone, ovviamente.

Un vero fenomeno sui social network

Il ristorante Iris è in Norvegia e si trova nel fiordo di Hardangerfjord. Non sulla riva del fiordo di Hardangerfjord, ma proprio dentro, in mezzo all’acqua: è una struttura di metallo che sembra avere la forma di un fagiolo (in realtà sarebbe “l’occhio di un salmone”) e si raggiunge solo in barca. 

In cucina c’è la giovane chef Anika Madsen, 30 anni appena e già alcune esperienze importanti in ristoranti stellati d’Europa: propone un menu degustazione “ispirato al mare e alle montagne che ci circondano”, che non concede variazioni (“non siamo purtroppo in grado di accogliere vegani, vegetariani o ospiti con allergie ai frutti di mare”) e costa 3200 corone norvegesi. Cioè poco meno di 280 euro. L’eventuale e consigliato abbinamento con i vini parte da 2500 corone, cioè circa 220 euro. Scontrino da almeno 500 euro a testa, come si diceva all’inizio.

L’Iris ha aperto lo scorso 21 giugno, ma è fra fine luglio e inizio agosto che la sua popolarità è letteralmente esplosa. Grazie ai social, come sempre più spesso accade: il 22 luglio, la soprano norvegese Mari Eriksmoen posta su Instagram una clip della sua visita al ristorante e viene travolta dall’attenzione generata dal video, talmente tanto che oggi se cerchi il suo nome su Google, i primi risultati che vengono fuori sono quelli legati all’Iris più che alla sua carriera artistica. La clip viene visualizzata oltre 23 milioni di volte, riceve 800mila like e soprattutto oltre 13mila commenti di persone letteralmente impressionate: per avere un termine di paragone, i precedenti video di Eriksmoen si aggirano su una media di 10mila views, 300 like, 30 commenti.

Eriksmoen torna sull’argomento un altro paio di volte, con altri post in cui cerca di rispondere ad alcune domande degli utenti, ma intanto l’attenzione per l’Iris si sposta sull’altro social in grado di fare diventare virale più o meno qualsiasi cosa: su TikTok, l’hashtag #iristherestaurant ha oltre 9 milioni di visualizzazioni, raccolte con una manciata di video in cui le persone si dividono fra ammirazione e preoccupazione

Perché è innegabile la somiglianza fra l’Iris e l’Hawthorn, il ristorante dove si svolge The Menu, il gradevole (e spaventoso) film con Ralph Fiennes e Anya Taylor-Joy. Ne parliamo più sotto, ma prima vediamo come si arriva nell’Occhio del Salmone e che cosa si fa una volta arrivati.

 

 

Dentro al ristorante Iris, e anche sott’acqua

L’Hardangerfjord è uno dei fiordi più grandi al mondo e il ristorante Iris sta più o meno in mezzo: si raggiunge in barca partendo dalla cittadina di Rosendal, con prima una breve tappa sull’isola di Snilstveitoy per vedere i dintorni della casa della chef Madsen e gustare una sorta di aperitivo a base vegetale, accompagnato da un bicchiere di sidro.

Da quel che si capisce, il viaggio in barca non è lungo ma tutta l’esperienza, da quando si sale a bordo a quando si viene riportati a Rosendal, “dura circa 6 ore”, come viene spiegato chiaramente sul sito del ristorante. Dove anche viene ricordato agli ospiti che all’Iris non c’è un dress code e anzi si consiglia di “vestirsi tenendo conto delle condizioni atmosferiche”, perché “in mare può essere parecchio ventoso” e perché durante la traversata “sarete tenuti a indossare un giubbotto di salvataggio”. Insomma: “Potete vestirvi in lungo, anche se magari sarà un po’ complicato”.

Arrivati all’interno del ristorante, che è più grande di quello che sembra da fuori, è in programma quella che viene descritta come una “esperienza subacquea multisensoriale”: la struttura dell’Iris è fatta di acciaio inossidabile, pesa oltre 1250 tonnellate ed è divisa in 4 livelli, uno dei quali è appunto sott'acqua. Qui gli ospiti possono vedere un breve documentario sulle sfide della sostenibilità in campo alimentare e su come il menu della chef Madsen intenda affrontarle. Poi possono finalmente sedersi a tavola.

Che cosa si mangia nel ristorante Iris

Come detto, e com’era immaginabile, la degustazione si basa su prodotti del territorio locale, dunque prevalentemente di mare (ma anche cacciagione, latte di capra e sidro), ed è divisa in 18 portate. I dettagli dei piatti non vengono svelati online, se non da chi li ha già provati: il primo è costituito da una rete di cracker appesi al muro con alcune lenze e abbinati a ricci di mare; un altro, decisamente rappresentativo dell’esperienza, si chiama 'Nutrire il Futuro'. È composto da quelle che vengono descritte come 4 "proteine sostenibili" (cioè insetti, polvere di alghe, lievito e funghi), che formano una crema che accompagna un salmone impanato posizionato su un piatto rettangolare trasparente che ricorda il fondo dell'oceano.

L’incredibile somiglianza con il film The Menu

'Nutrire il Futuro' ricorda pure 'L’Isola', il primo piatto servito da Fiennes ai suoi (sgraditi) ospiti in The Menu, che è visibile in streaming sia su Disney Plus sia su Prime Video. Ma i punti di contatto fra il film e l’Iris non si limitano solo a quello che viene servito: anche qui si arriva in barca e il ristorante sta in mezzo al mare, anche qui l’esperienza “dura alcune ore”, anche qui si fa qualche assaggino prima di sedersi a tavola, c’è una visita alla struttura prima della cena, non sono tollerate variazioni e il prezzo è proibitivo.

Le tempistiche aiutano a capire chi ha preso spunto da chi: The Menu è uscito nei cinema il 17 novembre 2022, dichiaratamente ispirato al Cornelius di Bjorøy (sempre in Norvegia), mentre l’Iris è stato aperto il 21 giugno 2023. Sicuramente i lavori sono iniziati mesi prima di quella data, e non è difficile immaginare che qualche idea sia stata presa in prestito dall’opera del regista Mark Mylod. 

Chi volesse avere qualche conferma di persona dovrà impegnarsi, non solo dal punto di vista economico, ma anche a trovare un tavolo libero: il ristorante è sold-out sino a ottobre, mentre le prenotazioni per novembre aprono il 4 settembre. Altrimenti se ne parla l’anno prossimo, perché a dicembre e gennaio l’Iris resta chiuso: le prenotazioni per febbraio, marzo e aprile 2024 aprono l’1 dicembre, quelle per maggio, giugno, luglio e agosto aprono l’1 marzo e di quelle per settembre, ottobre e novembre (del 2024, lo ribadiamo) se ne parla dal 5 luglio prossimo. Ovviamente sperando che non vada a finire come va a finire nel film.

Emanuele Capone

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