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Boiling Point - Il disastro è servito di Philiph Baratini. Un thriller da non perdere, alta tensione nell’alta cucina

pubblicata il 04.08.2023

Un’unica ripresa in tempo reale, dalle soglie di un rinomato ristorante londinese… alle soglie dell’inferno. Boiling Point - Il disastro è servito di Philiph Barantini è un thriller ad alta tensione che racconta quanto il mondo dell’alta cucina significhi sacrificio e, nel peggiore dei casi, perdizione

Di fronte ai limiti, le opzioni sono due: o si soccombe o si lavora di creatività. È una storia comune del mondo della cucina, molti piatti famosi sono infatti nati da un errore poi aggiustato da un lampo di genio. Tuttavia, per fare quel salto ci vuole un ingrediente fondamentale: un pizzico di follia. È proprio folle, infatti, il coraggio che ha messo il regista Philip Barantini per girare Boiling Point - Il disastro è servito.

Nato nelle limitazioni del covid-19, il film è stato girato in un unico piano sequenza in tempo reale. Un’ora e mezza di ripresa unica, camera a mano ad altezza personaggi, sono in Boiling Point la base per mettere in scena (complice l’ottima sceneggiatura e la bravura degli attori) il delirio di un ristorante londinese - cucina e personale di sala compreso - durante un servizio del venerdì sera.

Al centro di questo thriller, a orchestrare tempi, azione e a dettare il tema del film, c’è la smania di riscatto di uno chef (interpretato da uno Stephen Graham statuario) che cerca di districarsi tra mille imprevisti, clienti impazienti e una brigata composta da personalità contrastanti.

Fuochi incrociati

Per guidare una cucina ci vuole un pugno di ferro, ed è quello che fin dalla prima inquadratura capiamo essere parte della personalità dura e ferita di Andy Jones, lo chef protagonista. Andy ha dei fantasmi nel suo passato e, come è spesso nella realtà, la cucina e il modo in cui il protagonista la affronta non ne sono che il riflesso. Seguendo Andy, il film parte poco fuori dal ristorante per poi entrarci dentro, dove lo chef si trova di fronte a infiniti fuori menù: la visita a sorpresa degli ispettori sanitari, le materie prime che mancano perché si è dimenticato di chiamare i fornitori e l’overbooking della sala. Ma questo è solo l’inizio di un servizio che sarà tanto infernale quanto memorabile.

Tra i due fuochi in battaglia del personale di sala e della cucina, la sous-chef Carly e lo chef saucier Freeman da una parte, la maître Beth dall’altra: proprio quella sera, infatti, si presenta al ristorante l’ex capo di Andy, Alistar Skye, uno chef arrogante e pieno di sé che porta al suo tavolo una famosa critica culinaria. Le micce di una possibile esplosione si alternano una dopo l’altra: oltre a queste, una clientela difficile ed esigente che mette ai ferri corti la pazienza di Andy e quella della brigata, rischiando di far crollare quel già fragile equilibrio. 

Boiling Point costruisce la sua tensione proprio in questo modo, mettendoci in guardia su tutti i personaggi e suggerendoci che ognuno di essi potrebbe essere la causa della caduta nel baratro di Andy. Sentiamo, visceralmente, che qualcosa succederà, ma questo potrebbe avvenire in qualsiasi momento e provenire da qualsiasi direzione. Una proposta di matrimonio al tavolo 13, un gruppo di influencer privi di gusto e pieni di richieste, ricchi maleducati e cafoni e insieme a loro tutti i lavoratori del ristorante, ognuno ha un qualcosa che può essere un’arma a doppio taglio.

Il costo della perfezione

In questo vortice di urla, lacrime, padelle che sfrigolano e minacce più o meno velate, Boiling Point riesce a raccontare il mondo della cucina secondo un’idea cruciale: tanto è più alto il compromesso (e per Andy capiamo essere alta la fama che lo precede, ma anche il suo debito) quanto è più violenta la caduta. È un aspetto duro e crudele, ma che dietro la perfezione di un piatto ben eseguito e che soddisfa il cliente corrode chi l’ha creato - uno chef che ha messo tutto sé stesso nel ristorante, nella cucina, nel rincorrere un’idea impossibile di perfezione, che può esistere soltanto a una condizione, buttando tra le fiamme dei fornelli anche qualcosa di sé, della propria vita personale, del proprio carattere. È una perfezione che corrode chi la persegue, ma il cui ritmo frenetico è una vera e propria droga per chi, il mondo della cucina, lo abita a quei livelli di follia creativa.

Il fatto che il film sia girato in un unico piano sequenza accentua il realismo e aumenta il senso di pericolo: un po’ come prendere un unico grande respiro all’inizio, per poi trattenere il fiato finché non si raggiunge la fine. La scrittura rasenta la perfezione e questa, insieme all’occhio attento del regista e alle performance attoriali, crea un’esperienza di visione magnetica e coinvolgente, senza esclusione di colpi. Mettetevi quindi comodi e godetevi la cena: il disastro è servito

Boiling Point - Il disastro è servito è disponibile per lo streaming su Amazon Prime Video.

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