Attualità

Barbecue a rischio bando in Cina

pubblicata il 28.02.2013

La Cina è sempre stata un luogo dal grande fascino e dalle mille contraddizioni. Negli ultimi anni si è trovata ad affrontare uno sviluppo industriale con pochi precedenti al mondo, con tassi di crescita annuali a doppia cifra. Il rovescio della medaglia è l'emergenza ambientale che, a causa delle elevate emissioni in atmosfera e nei corsi d'acqua, si trova a dover affrontare. Lo sa bene quell'imprenditore che ha offerto l'equivalente di 25 mila euro al responsabile dell'ambiente della sua zona per nuotare 20 minuti nell'ormai inquinatissimo fiume locale. Proposta che, ovviamente non è stata accettata. Ma qualcosa pare muoversi. Il Ministero per la Protezione dell'Ambiente ha infatti rilasciato una bozza delle linee guida per combattere l'inquinamento dell'aria e ridurre la quantità di polveri sottili che tutti i giorni i cinesi si trovano costretti a respirare. La parte sconcertante da un lato e divertente dall'altro è che il Ministero proporrà ai governanti locali di mettere al bando i barbecue, almeno nelle città maggiormente abitate. La tradizione di cucinare alla griglia carne e verdure è molto radicata nella tradizione cinese, tanto da farne uno degli street food più apprezzati e ricercati. In particolare sono molto diffusi i cosiddetti Chuanr, spiedini di carne arrostita nati nella provincia di Xinjiang e poi diffusisi in tutta l'area settentrionale della Cina. Le reazioni non sono mancate, in particolare sui social network, dove migliaia di appassionati hanno espresso il loro sgomento di fronte a un tale provvedimento. Resta indubbio che il nord della Cina sta affrontando da inizio anno uno dei periodi più difficili dal punto di vista dell'inquinamento di sempre. Il livello delle polveri sottili ha raggiunto livelli molto pericolosi, tanto da far chiudere autostrade, cancellare voli per la scarsa visibilità provocata dallo smog e vietare gli sport all'aperto. Ma accusare di tutto questo i barbecue, quando più del 70% dell'inquinamento arriva dalle emissioni dell'industria, fa decisamente sorridere. Immagine: Flickr

Condividi

LEGGI ANCHE