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“Qui non accettiamo celiaci”: Valentina Leporati e il ristorante non inclusivo

pubblicata il 18.04.2023

La giovane food blogger ha raccontato un episodio che le sarebbe accaduto durante una trasferta di lavoro, suscitando moltissime reazioni su Instagram. Vi raccontiamo com’è andata, nella nuova puntata di Post Pranzo.

Non è successo in Liguria, come qualcuno ha scritto nei commenti, forse tratto in inganno dalle origini della protagonista della storia o dalla proverbiale e ormai mitizzata accoglienza ligure: è successo in Toscana, ma importa poco.

Quel che importa è che la influencer e food blogger Valentina Leporati si sarebbe sentita rispondere “qui non accettiamo celiaci” dal personale di un ristorante contattato telefonicamente per prenotare un tavolo, dopo avere fatto presente la sua patologia.

Il post di Valentina Leporati

“Mi sono sentita discriminata e sbagliata”

La giovane, che sui social è nota proprio per l’attivismo con cui cerca di fare conoscere la celiachia e i problemi a essa collegati, ha deciso di raccontare la vicenda su Instagram, con un video che al momento in cui scriviamo ha oltre oltre 5500 like e più di 300 commenti.

La clip, che dura 90 secondi, è accompagnata da una lunga didascalia che va in qualche modo a completare quello che Leporati racconta a voce, cioè appunto che sarebbe stata “lasciata fuori da un locale a causa della mia malattia, a causa di quello che non ho scelto ma che fa parte di me in modo indissolubile, come ne fa parte il colore della mia pelle, il mio genere, i miei capelli, la mia altezza” e di essersi “sentita discriminata, esclusa, diversa e sbagliata” e tutto questo “per una mia caratteristica intrinseca”.

Per iscritto, Leporati racconta anche di avere voluto “denunciare questa cosa in modo che nessuno mai più si permetta di pronunciare una frase simile” e sia nel testo sia nel video cerca anche di essere costruttiva, ricordando che “oggi abbiamo tutte le possibilità per essere inclusivi, informati e rispettosi”, che “questo atteggiamento non è assolutamente giustificabile” e soprattutto che “quello che fa la differenza è la conoscenza, perché se si conosce la celiachia si sa come preparare un pasto in sicurezza con poche e semplici attenzioni”.

È soltanto nel video, invece, che affronta un punto che ci è parso interessante: “Seguendo questo ragionamento, dovrebbero rimanere fuori dai locali tutte le persone che hanno esigenze alimentari, come gli allergici”: Che, com’è noto, “rischiano lo choc anafilattico”, che è il motivo per cui “viene presentato un elenco degli ingredienti con tutti gli allergeni ben sottolineati e visibili”. E però ”per i celiaci questo non viene mai fatto”.

I commenti: “Smettiamola di pesare sugli altri”

Le centinaia di reazioni al post sono di vario tenore: al netto degli immancabili complottisti che ricordano che “meno di un anno fa i novax, perfettamente sani, non venivano accettati da nessuna parte”, facendo paragoni difficilmente comprensibili, la maggior parte delle persone sembrano solidarizzare con la giovane influencer.

C’è chi racconta che “a Pasquetta sono stata in un resort a 5 stelle, ho avvisato con largo anticipo per le mie intolleranze a glutine e lattosio” ma nonostante questo “mi hanno lasciata senza dolce a cena e colazione”, chi parla delle difficoltà nell’organizzare un compleanno con alcune amiche celiache e chi descrive un viaggio che “è stato un delirio” su un traghetto dove ci sarebbero dovuti essere (in teoria) piatti adatti anche ai celiaci. E c’è anche chi sottolinea che “mi fa male sapere quello che è successo ma ancora di più quello che è stato scritto”, riferendosi ai “commenti livorosi di chi probabilmente non ha mai dovuto scontrarsi con situazioni di questo tipo”.

Perché, ovviamente, non tutti quelli che hanno detto la loro l’hanno fatto per sostenere Leporati: “Percepisco un vittimismo esagerato dal tuo post”, ha fatto notare qualcuno, seguito da chi contestava il fatto che non si facesse il nome del ristorante e chi invitava a “smetterla di fare pesare sugli altri la nostra condizione”, in qualche modo sottolineando che non sempre si può accontentare tutti.

A noi quelli che sono piaciuti di più sono comunque quelli che hanno voluto “vedere il bicchiere mezzo pieno”, rimarcando l’onestà del ristoratore che avrebbe ammesso di non essere in grado di soddisfare pienamente le richieste alimentari di una persona celiaca. Un’onesta indubbiamente espressa in modo un po’ brusco.

Emanuele Capone

Credit immagine  di Sara Argiolas.

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