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Allevatori, contadini e pescatori: ecco I Villani del documentario di Don Pasta

pubblicata il 07.09.2018

Alla voce del termine villano, sul dizionario Treccani, si legge che è l’abitante della villa, ovvero della campagna luogo che, nel Medioevo, si contrapponeva al borgo e al castello. I villani sono quindi i contadini, gli uomini e le donne della campagna. È stato presentato alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia, all’interno delle Giornate degli Autori, un documentario che s’intitola proprio I Villani, diretto da Daniele De Michele (nella foto), meglio conosciuto come Don Pasta, (con soggetto e sceneggiatura in collaborazione con il regista Andrea Segre) che nel corso degli anni si è dedicato a una continua ricerca sulla cucina popolare italiana e che anche in quest’opera riprende l’argomento, partendo dal rapporto tra gli uomini e la terra. Mostrando allo spettatore una giornata di lavoro, dall’alba al tramonto, di quattro “villani”.

Chi sono questi villani?

Modesto Silvestri, quarant’anni, abita in Irpinia ed è un allevatore e produttore di formaggi. Ha una figlia, Brenda, di 18 anni, che lo aiuta nel badare a mucche, capre e asini. Odia i centri commerciali perché una volta gli ha fatto senso “vedere uno che nel carrello aveva messo vicini una forma di formaggio e i copertoni dell’auto”. Salvatore Fundarò, detto Totò, ha 27 anni, vive ad Alcamo in Sicilia ed è un contadino. Il nonno, Mariano, era conosciuto con il soprannome di Cardellino (uccello canterino), perché coltivava i suoi appezzamenti sempre cantando. E così fa anche lui, imbracciando la sua chitarra. Luigina Speri ha 60 anni, è una contadina e allevatrice che vive in Trentino, sui Monti del Pasubio. Si dedica anche alla raccolta di erbe selvatiche, che poi vende al mercato. Le piace stare in montagna perché “si vede il cambiare delle stagioni, ormai scomparse in città”. Michele e Santino Galasso sono fratelli, hanno 50 anni e si dedicano alla pesca e alla coltivazione delle cozze nel Golfo di Taranto. Sperano di campare cent’anni per non far morire questa tradizione di famiglia e sono convinti che un pescatore quando esce in mare “non sa se riesce a tornare”. Lino Maga è la voce narrante del film, che fa da collante alle esperienze dei quattro protagonisti: classe 1931, celebre vignaiolo dell’Oltrepò pavese, è produttore del Barbacarlo, un vino naturale che arriva da viti centenarie. Non usa concimi chimici, diserbanti, lieviti aggiunti. 

Cosa accomuna tutti loro?

Se riprendiamo la definizione del dizionario del termine villani, abbiamo la contrapposizione tra uomo di campagna e uomo di città. Qui la ritroviamo come confronto universale tra due modi diversi di rapportarsi con la natura e con il progresso. Allevamento, agricoltura e pesca sono la base delle attività umane dalle quali proviene anche il cibo che mangiamo, da cui nascono i piatti della nostra cucina. Il mondo che viene mostrato nel documentario sembra agli antipodi rispetto a ciò che oggi è cronaca, vedere alla voce arrivo del primo Starbucks a Milano o regolamenti europei sulla tracciabilità dei prodotti. Non è un caso, infatti, che Totò, mostrando la sua passata di pomodoro casalinga, sottolinea che “è una passata illegale”, perché, se messa in vendita, non rispetterebbe la normativa vigente, aggiungendo però “ma sappiamo tutti che è la più buona”. Oppure Modesto, che prima di produrre da sé i formaggi vendeva il latte ricavando poco nulla dica: “Avevo perso i soldi e anche il sapere”.  Stessa cosa vale per i fratelli Galasso, che vanno in mare senza bussola. Come dei veri fuorilegge.

Perché ci è piaciuto Modesto, Salvatore, Luigina, Michele e Santino compiono quotidianamente dei piccoli atti sovversivi o di resistenza, come li definisce il regista Daniele De Michele. Sanno perfettamente di vivere nel presente e non considerano il loro “un piccolo mondo antico” radicato nel passato. Sanno cosa sono la globalizzazione dei consumi, i food trend, le nuove tecnologie. E con la loro testimonianza rappresentano qualcosa di davvero alternativo: vivere nella contemporaneità senza rinunciare al trattore del bisnonno.

Credits immagini Daniele De Michele: Tamara Casula

Info: I Villani, di Daniele De Michele, durata 76 minuti, Distribuzione ZaLab, uscita nelle sale ancora non comunicata

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