Attualità

Galateo: le regole per la stesura del menu

pubblicata il 01.10.2016

Il “menu”, indispensabile nei pranzi di cerimonia, non lo è altrettanto in quelli di minore etichetta.

Questo dice il Galateo, tuttavia se vi piace l’idea di completare lo storytelling della vostra cena con un elegante cartoncino ricordo, di seguito trovate qualche principio utile.

“In alto, in centro alla riga, la sola parola MENU.

Su ogni riga dev’essere scritto il nome di una sola vivanda, e la riga deve essere centrata nel cartoncino. Le verdure e le salse servite con ogni vivanda (a meno che non siano servite nello stesso piatto) vengono elencate nella riga successiva a quella dov’è scritta la vivanda. Prima la salsa, poi la verdura, tanto l’una che l’altra in caratteri più piccoli di quelli usati per il piatto principale.

In menu non vengono elencati: il pane, i grissini, i sottaceti, le olive, il burro e le marmellate. I vini vengono nominati dopo il piatto con il quale vanno serviti. La frutta va indicata genericamente senza specificare di quali frutti si tratta”.

da Grazie si, grazie no. Il vademecum del saper vivere moderno Editoriale Domus 1953

La regola vorrebbe un cartoncino scritto a mano, ma le moderne calligrafie e tecnologie ci spingono a proporre un aggiornamento, applicare le stesse norme a un menu digitale ci sembra un compromesso accettabile.

Ah, se avete uno stemma, un monogramma oppure volete indicare il nome della vostra proprietà potete farlo o almeno negli anni 50 era consentito…

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