Virginia Nebbiolo Reserve - Barboursville 2008

Non si dovrebbe non si potrebbe, non sarebbe non vorrebbe. E tutti quei condizionali subdolamente assertivi che ti ronzano nella testa quando rovesci la Bottiglia Rovesciabile nel bicchiere.

Nebbiolo, Virginia.

Nella tenuta di Barboursville in Virginia, assunta nella galassia Zonin, si coltiva Nebbiolo e si vinifica "All'italiana". Almeno così dicono gli yanqui. Beviamolo, a occhi chiusi.

E' rubino della più bell'acqua, anche un tantino squillante con tutti quei fulmini scarlatti. Ma è il naso che ti lascia di sasso: che sei pronto ai suffumigi plastici targati stars&stripes, ai chilometri di morbidezza, agli abbracci indolori e ai vortici di dolcezza. Niente.

Certo, il vino è maturo, come non sono ancora i Nebbiolo nobili. Ma il naso sa essere austero e non privo di una virgola di eleganza che ti lascia lì a dire: uh. C'è frutto, ma è misurato, e al seguito sorgono penombre e tensioni fredde, sorprendenti. Il finale che sa di soffitte e di polvere s'intenerisce appena nell'ultimo alito.

Il sorso regala subito una spazzolata tannica che asciuga l'attacco, mentre s'arrampica sul palato puntellandosi su un alcool pur palese, su piccanze appena disvelate, su una seconda parte che si spoglia di corpo e veleggia eterea verso un'uscita particolarmente nervosa, per nulla incline a ruffianarsi il ricordo.

Insomma, il Nebbiolo della Virginia è una realtà plausibile. T'interroghi sulla longevità di questo bicchieri, ma ci saranno i posteri ad esalare sentenze.