IGT Venezia Giulia "Kaplja" - Podversic 2005

Dieci anni come niente, per questo bianco ambrato, da bere alla goccia: Kaplja, dice, che in slo significa appunto, goccia.

E Damijan che la Slovenia ce l'ha nel sangue se non all'anagrafe, scrive con mani grosse e gentili la storia di questa goccia che non riesce a fermarsi un istante nel bicchiere. Goccia da sete e da pensiero, ma soprattutto da bere.

Ha il colore dei Bas Armagnac, la viscosità dei cognac, e la trasparenza dei brandy migliori. Ha profumo inebriante di cose d'antiquariato, spazzolate di cera d'api, di negozi di bric-a-brac, di poltrone imbottite dimenticate negli angoli. Ha la forza omicida di un rum agricolo e, giusto sul finale, un che di buccia d'arancio, quasi una intuizione.

Continueresti per settimane, ad ubriacarti di suggestioni: ma: basta. E allora bevi, e tutto il resto si allinea in un sorso che dice cose precise, ma fuori dall'alcool. Che resta e si palesa, ma non decide, schiavo di una ruggine asciutta e fremente, quasi desertica.

Micidiale, la bevibilità.

Chi ne ha, ne beva.