Non ho avuto modo quest’anno di scendere a Montalcino per il tradizionale appuntamento del Benvenuto Brunello e non ho potuto effettuare gli assaggi della nuova annata 2009 da poco sul mercato. Per “consolarmi” con un gruppo di amici abbiamo messo alla prova alcuni campioni dell’annata precedente, il classico, così almeno io lo giudico, millesimo 2008 e uno dei vini che maggiormente mi ha colpito e mi ha fatto capire di trovarmi di fronte ad un vino ancora giovane, ma già di caratura superiore, è il Brunello “base” 2008 di una delle famiglie storiche di Montalcino, Fuligni, presente in Toscana da fine ‘700 e dei primi del Novecento nel grande borgo del Sangiovese, in quel versante orientale dove tradizionalmente si è sviluppata la produzione del grande vino.
I vigneti, dieci ettari, sono situati principalmente nella località denominata “I Cottimelli” ad un’altitudine che varia dai 380 ai 450 metri di altezza, con un terreno, esposto in maniera predominante ad est, che appartiene interamente alla formazione geologica di S.Fiora (galestro), di origine eocenica ed è costituito da prevalente scheletro sassoso, elemento che contribuisce a dare particolare freschezza e longevità e nerbo acido ai vini. In tempi più recenti alcuni vigneti sono stati piantati in zone più calde, con esposizione est-sud, in terreni misti di tufo ed argille, di modo da dare ai vini una maggiore “larghezza” e una presenza di frutto più spiccata.
La vinificazione avviene nella cantina posta nell’area dei Cottimelli (tre chilometri a sud di Montalcino in direzione di Siena), mentre l’affinamento, in tonneaux e tradizionali botti di rovere di Slavonia di 30 ettolitri avviene nell’antica cantina situata nel centro storico sotto il palazzo mediceo del XVI sec. tutt’ora residenza della famiglia Fuligni. L’età media dei vigneti è intorno ai 15 anni ma restano in perfetta funzione anche alcuni impianti di oltre trent’anni di vita con vecchi cloni aziendali di Sangiovese che hanno una minore densità per ettaro. F
uligni produce anche un eccellente Brunello riserva e un grande Rosso di Montalcino, il Ginestreto, ma il Brunello di Montalcino “base” o “regular”, per utilizzare una terminologia anglosassone, fa già ampiamente la nobilitate dell’azienda. Viene vinificato in serbatoi inox, dopo la fermentazione rimane sulle bucce per un periodo mediamente lungo, svolge la malolattica e trascorre alcuni mesi in tonneaux da 500 e 750 litri per favorire la fissazione del colore per poi svolgere un lungo periodo di permanenza in botti grandi, seguito da altri 8 mesi in bottiglia.
Il risultato è un Brunello di Montalcino che si fa notare per un naturale equilibrio e una grande eleganza, per una struttura importante e non invadente, per una notevole piacevolezza, da vino importante che si può approcciare, è ovviamente vino da carne e non da vegetariani, tranquillamente senza alcun timore.
Colore rubino di buona intensità e notevole brillantezza e luminosità, naso di grande freschezza con componente floreale dominante, una componente sapida minerale evidente, note di ciliegia nera e frutti di bosco, fragranza, ricchezza di sfumature, erbe aromatiche e liquirizia naso fragrante e pulito, dove il carattere selvatico è solo appena accennato. Attacco in bocca deciso, secco, vibrante, di grande vivacità, freschezza e sapidità con una bella vena minerale, vino verticale dove l’acidità ben calibrata si fa sentire con tannino presente ma finissimo, non aggressivo, buona persistenza lunga e ricchezza di sapore.
Un Brunello di Montalcino 2008 che potrete ancora tranquillamente conservare in cantina, ma che già ora regala l’intera misura della sua grandezza.
