DOC Montepulciano d’Abruzzo – Emidio Pepe 2001

Sono passati pochi giorni dalla degustazione verticale riservata alla stampa di settore del Montepulciano d’Abruzzo di Emidio Pepe, padre del grande vino abruzzese insieme al compianto Edoardo Valentini, e maestro della viticoltura biologica.

La degustazione, svoltasi nel quartiere generale aziendale di Torano Nuovo (TE), ha voluto celebrare i 50 anni della azienda, e per questa ragione è partita dalla annata 1964 (incredibilmente fresca per un rosso del centro sud con mezzo secolo sulle spalle, una autentica ‘fortezza volante’, come l’ha definita il grande giornalista enogastronomico Sandro Sangiorgi, che guidava la verticale) ed è arrivata alla 2010 (un monolite in fase embrionale).

Una recherche storica per via vinosa, verrebbe da dire, che ha conosciuto momenti incredibili (un 1983 ancora chiuso, da attendere e non siamo in vena di battute), qualche rallentamento (il 1985, asciugato dal calore della annata), momenti di poesia pura (il 1975, evoluto e dimesso, ‘autunnale’ nelle potenti note di viccotto e affumicatura), episodi contraddittori (il 1979, giovanissimo e vitale grazie anche ad filo di volatile in evidenza, molto apprezzato da Sangiorgi e un po’ meno dal sottoscritto; il 1995, esotico, dunque di gran beva ma lontano dallo stile aziendale), compromessi eccellenti (il 1990, che riesce a restituire al contempo lo stile agricolo/anglosassone aziendale e la proverbiale forza del vitigno).

E un 2001 che alla cieca avremmo scambiato per un vino di 5 anni. Nero rubino con unghia nervosa, vinoso, tannico, con il marchio di fabbrica (alloro, olive nere) in via di formazione e i tannini ancora da smaltire, ma dolcissimi. Sui 90 €. Ancora in vendita e almeno tre decenni davanti. Buona recherche anche a Voi.