La radicale scelta steineriana de La Raia – Tenimenti Rossi Cairo – si traduce in una serie di etichette appese tra il garbo e il carattere. Come questo Gavi DOCG, al millesimo 16, cristallino all’occhio e perfettamente limpido nella sua nuance paglierina sfiorata da riflessi grigio verdi.
Ha il frutto, maturo e dolce, un’ispirazione balsamica, quasi mentolata. Ha fiori bianchi vivi, e finale glacido e freddo. È l’apertura per un sorso che non cela una virgola dolce, all’attacco, poi agile ad arrampicarsi sulla spina fresca e ben distesa, gentile e arricciata sul finale. Un’espressione linda dell’uva Cortese, priva di superfetazioni posticce.
Lo bevi aperitivo, con crostacei e molluschi, ma potresti azzardare formaggi: freschi e molli, e ricotte.