Che Matias Perdomo al Contraste tracimi di energia è un’evidenza che traspare non solo dall’esperienza ai tavoli di via Meda al 2, ma anche del side-project – dicono così, quelli bravi, degli albi delle rockstar avulsi dalla band principale – del Chiosco verde, con ombrelle e tavolini, sotto la novissima insegna EXIT.
Formula liquida: controlli il sito e vedi che con poche restrizioni puoi fare un po’ quello che ti pare, e troverai sempre quartiere. Allora inforchi il ferro, che di questi tempi salire in centro a Milan è opera di coraggio e audacia, parcheggi a 1 metro sul basolato e ti siedi ai tavolini, quasi tutti ben ombreggiati. Giovini e carini i ragazzi ai tavoli, si prendono cura di te con un certo informale distacco, seppur agili alla battuta e al racconto.
C’è un fuoricarta di ricciola “di fondale”, cruda marinata: ti tenta tanto, e la chiami, e fai bene perché è piatto fresco non privo di attrattiva come quel curioso inserto di salsa al dulce-de-lece; non resisti alla capasanta, cotta bene, erta su porcini e amarene; il capocollo viene in polpette, molto saporite, un filo meno eleganti della media tutt’attorno. Infine indulgi nel coniglio, quasi un tonno, rinvigorito da una giardiniera spinosetta e blandito dalla tonnata. Di dolcezza, misurata, la tartelletta di pesca e meringa italiana.
Hai qualche bicchiere di bella posta, da mescere a richiesta, e una carta piccola come si conviene. Spendi più che al baretto al fianco o all’orientale AllYouCanEat, ma l’addizione vale la goduria, e la mano del fantasioso cuoco uruguagio si sente forte. I piatti girano sui 16 europei cadauno, e li valgono in sostanza anche se il filosofo di turno dirà che, dopo, deve passare al pizzaltaglio per togliersi la fame atavica. Non di Pantagruele avvertiamo l’urgenza, ma di cose buone: e qui ve n’è bizzeffe.
Exit Milano
Piazza Erculea 2, Milano
t.: 0235999080
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