Come ognun sa, la particolarità del cioccolato "modicano" è la lavorazione "a freddo", cioè l'esclusione della fase di concaggio del cioccolato convenzionale. Nell'assaggio questo procedimento si traduce in una consistenza del tutto unica, in quanto lo zucchero non raggiunge la temperatura di fusione, rustica e ruvida in modo caratteristico. Il sapore è influenzato da questa presenza così vivida, e dall'assenza di grassi vegetali aggiunti, addensanti ed altro.
Il nome che il produttore ha scelto è già un chiaro indicatore di tutto il resto:
"Sabadì è il giorno che non esiste". La Sicilia la terra ricca di suggestioni, la lavorazione a freddo quella schietta e severa che non dà scampo. La confezione "Terra Sicula" - quasi una paletta di colori del tramonto mediterraneo - una seduzione violenta, immediata, senza misura.
Tre essenze per aromatizzare le tavolette con "agrumi ed erbe di Sicilia": Giallo per il Limone Interdonato e Nepetella; Arancio per il Mandarino Tardivo di Ciaculli e FInocchietto Selvatico; Rosso per Arancia Rossa e Maggiorana.
Apri la confezione, bellissima, e quando ti riprendi dalla spazzolata di bellezza - colori, forme, disposizione come tessere di un mosaico prezioso, come una biblioteca del gusto, come una raccolta di raffinati LP in vinile - avverti il profumo, e ti sovviene l'urgenza di indagarne subito le sfumature.
Giallo: sul denso fondo di cioccolato in tazza emerge la rotondità della nepetella, quasi a ricordare le fienagioni assolate. In fondo una lamina d'agrume, come ultima impressione. La tavoletta, che va lasciata sciogliere un istante, regala subito la sabbiosità zuccherina e poi la carezza avvolgente ma delicatissima della buccia di limone, quasi una brezza. Meno presente l'erba, fors'anche perché meno definita nella memoria dei riconoscimenti. I frammenti di buccia sono frizzanti di limone, nulla amaro, tanto fresco. E durevolissimo.
Arancio: ancora delicatezze, aliti di macchia mediterranea al profumo. La tavoletta si scioglie con parsimonia e senza rotondità, tipicamente. Il finocchietto emerge, inverdendo il palato e rendendolo persistente. Il mandarino è in secondo piano, s'avverte quasi più in consistenza vero il finale, assieme ad un'aria caffettosa. L'ultima sensazione è sua.
Rosso: al profumo la maggiorana e l'arancia rossa combinate ricordano un tè zuccherato, fors'anche mentolato, alla marocchina. La tavoletta è franca, e ricopia la stessa sensazione, umbratile, scura, e nella penombra lascia trasparire un velo amaricante. La meno dolce delle tre essenze è anche quella che più all'improvviso abbandona il palato, pur avendo regalato la più tellurica delle esperienze. Nella rugosa solubilità di quest'assaggio la più asciutta e austera chiarezza, finire di buccia, vento caldo di fine estate.
Terra Sicula è uno degli assaggi di cioccolato più coinvolgenti: una sensualità sfacciata e spregiudicata, travolgente. Solo per cuori saldi.
